«La Commissione europea adotterà domani una revisione del meccanismo di autorizzazione e trasparenza sull'export» dei vaccini. Lo ha annunciato il portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer, che tuttavia non ha aggiunto dettagli sull'iniziativa. Intanto, l’ambasciatore britannico Tim Barrow, già negoziatore per Londra sulla Brexit, è a Bruxelles per trattare con la Commissione europea, per cercare una soluzione sulla distribuzione dei vaccini di AstraZeneca. Il diplomatico britannico è arrivato a Bruxelles dopo la minaccia della Commissione europea di bloccare l’export delle dosi prodotte nello stabilimento Halix, a Leida, in Olanda, verso il Regno Unito. Secondo quanto si apprende, AstraZeneca ha incluso lo stabilimento Halix sia nel contratto stipulato col Regno Unito, che in quello con l’Unione europea, così come ha fatto anche con i due stabilimenti che si trovano nel Regno Unito (anche quelli previsti da entrambe i contratti). Londra ha deciso di inviare Barrow a Bruxelles, dopo contatti di Boris Johnson con vari leader, tra questi il belga Alexander De Croo, l’olandese Mark Rutte, la tedesca Angela Merkel ed il francese Emmanuel Macron. L’obiettivo dell’Ue nel negoziato, secondo quanto si apprende, è ripartire tutto l’onere dei ritardi nelle distribuzioni di AstraZeneca tra l’Unione europea (che fino ad ora se ne è fatta carico da sola) ed il Regno Unito. Londra invece, almeno per il momento, sembra essere piuttosto focalizzata sulla produzione della fabbrica olandese, ma con la volontà di scongiurare decisioni drastiche al summit dei leader Ue di giovedì. Oltre alla pistola fumante sul tavolo, ovvero il divieto all’export delle dosi di vaccino di AstraZeneca prodotte in Olanda, che può essere già attuata col meccanismo di controllo sull'export dei vaccini, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nei giorni scorsi non aveva escluso la possibilità di ricorrere all’articolo 122 dei Trattati. Una clausola-bazooka, con cui potrebbe essere giustificato, ad esempio, lo stop alle esportazioni dei vaccini anche per quelle aziende che come Pfizer o Moderna rispettano i contratti stipulati con l’Ue. Ma per il momento, al di là del ronzio di sottofondo, non ci sono proposte concrete che vadano in questa direzione.
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