«Si parla molto di autonomia strategica, in riferimento alla sicurezza e al mercato unico, ma la prima autonomia strategica è quella dei vaccini, oggi». Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.
Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi «sono difficili da accettare. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale. Una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con maggiore pragmatismo si arriva a una maggiore velocità. Procedere spediti con la somministrazione è importante ma è cruciale vaccinare prima gli anziani e i fragili che più hanno da temere dal virus. L’86% degli ospiti delle Rsa ha ricevuto una dose. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti. Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno. A un anno di distanza dobbiamo fare tutto il possibile per la soluzione della crisi. Sappiamo come farlo, abbiamo 4 vaccini sicuri e efficaci, ad aprile arriva anche Johnson & Johnson. L’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile».
E sulle scuole Draghi non ha dubbi: «Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture. Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse. Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua».
«Il governo intende assicurare la massima trasparenza sui vaccini - ha proseguito - e renderà pubblici i dati sul sito della Presidenza del Consiglio. Dobbiamo chiedere alle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all’esterno. Finora Covax ha assicurato quasi 30 milioni di dosi, il nostro auspicio è rendere sempre più efficace questo meccanismo. La pandemia rende evidente l'opportunità di investire sulla capacità produttiva di vaccini in Europa. Dobbiamo costruire una filiera che non sia vulnerabile rispetto agli shock e alle decisioni che vengono dall’esterno. E abbiamo già iniziato a stabilire accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia».
Draghi ha anche aggiunto che il processo di digitalizzazione in Ue «non sarà facile. in Italia il programma Next Generation Ue offre un’enorme possibilità, il 20% dei fondi riguarda proprio la trasformazione digitale, ma lo sviluppo di questi settori non può prescindere dall’equa distribuzione dei proventi. Riteniamo che il Consiglio Ue debba procedere ad una soluzione globale su una tassazione digitale entro la metà del 2021 e credo sia possibile grazie all’apporto degli Usa con la nuova amministrazione». Per quanto riguarda il green pass europeo, l’obiettivo è dare «entro tre mesi» un certificato a chi è stato vaccinato o è guarito o comunque è immune al virus. "Occorre raggiungere questo obiettivo senza discriminazioni e nel rispetto dei dati sensibili dei cittadini. È un progetto complesso». Infine, Draghi ha evidenziato che «le comunicazioni alle Camere consentono un pieno coinvolgimento del Parlamento. Si tratta di un passaggio importante» e «prima di tutto vorrei esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Usa Biden a un segmento del Consiglio», presenza che «conferma la volontà di imprimere un forte slancio alle relazioni con l'Ue».
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