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Pillon (Lega): le femmine all'università più propense alle materie di "accudimento"

«L'Università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi. E’ naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria per esempio, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all’accudimento, come per esempio ostetricia. Questo però non sta bene ai cultori del Gender, secondo i quali ci devono essere il 50% di donne nelle miniere e il 50% di uomini a fare puericultura». Così, sulla sua pagina Facebook, il senatore della Lega Simone Pillon.

«Ovviamente ognuno è libero, e ci sono le sacrosante eccezioni, ma è naturale - ribadisce - che le ragazze siano portate verso alcune professioni e i ragazzi verso altre. Imporre ai maschi di pagare più delle femmine per orientare la libera scelta di un percorso universitario è un modo di fare ideologico, finalizzato a manipolare le persone e la società». «La cosa divertente - dice ancora Pillon - è che proprio sulla base della stessa ideologia Gender, orgogliosamente propugnata dal ddl Zan, agli studenti maschi basterà autopercepirsi come femmine per i pochi minuti necessari all’atto dell’iscrizione per poter beneficiare legalmente dello sconto... Già Manzoni insegnava che più le regole sono idiote, più è facile aggirarle... PS. Chissà cosa ne pensa il ministro... Proverò a chiederglielo».

Fratoianni: le "perle di saggezza" di Pillon da Medioevo

«L'Università di Bari farà una cosa giusta e di buonsenso. Dal prossimo anno ridurrà le tasse per le donne che vorranno iscriversi a lauree in ambito tecnico-scientifico, essendo meno del 30% delle iscrizioni, per ridurre il Gender Gap. Poi arriva il sen. Pillon che ci delizia con le sue perle di saggezza, direttamente dal medioevo.» Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. «Insomma, un insopportabile miscuglio di ignoranza, - prosegue il vicepresidente della Commissione Cultura di Montecitorio - becera propaganda ideologica e decenni di lotte per i diritti buttate al vento. Il tutto all’interno di una cornice profondamente maschilista e patriarcale, che vorrebbe le vite di donne e uomini fisse e immutabili, con ruoli scelti da non si sa bene chi. Sinceramente? Credo che Pillon abbia da tempo superato il limite della decenza. E non meriti, in alcun modo, di rappresentare il nostro Paese e le nostre Istituzioni. Se avesse un briciolo di dignità sarebbe già a fare altro. Ma ahimè, per tutti e tutte noi, non è così. Fortunatamente ci penserà il tempo a relegare lui e i suoi seguaci - conclude Fratoianni - nelle note a piè di pagina della storia dell’umanità».

Mantovani: la visione di Pillon irricevibile

«Per il senatore Pillon la scienza dovrebbe essere questione riservata agli uomini e nemmeno tutti, solo quelli del Primo Mondo, perchè secondo lui solo l’Occidente al maschile è l’unico e solo depositario della 'scienzà. Una visione irricevibile, assurda, radicata profondamente in quei pregiudizi che ci hanno condotto a una situazione, quella attuale, in cui le donne (e non solo) continuano a essere relegate nell’angolo delle 'minoranzè e devono recuperare un gap enorme». Così la senatrice M5s Maria Laura Mantovani, capogruppo in commissione Affari Costituzionali.
«Nella mente di alcune persone la cultura maschilista è talmente radicata quando si tratta di scienze che secondo loro le donne non possono nemmeno sognare di farne parte. Aspirazioni e desideri dovrebbero essere cancellati dai loro sogni, dal loro futuro. Pillon esercita un pensiero talmente 'piccolò e becero - dice ancora - da essere sconvolgente nella sua tragicità: cancella con un tocco della sua sufficienza milioni di persone nel mondo che hanno talenti, vocazioni, competenze, ma che spesso sono privati delle opportunità». «Qui non si tratta di "forzare" nessuno, bensì di recuperare secoli di mancanze. Oggi più che mai è necessario dare spazio e prospettive alle ragazze che si appassionano alle materie STEM. C'è bisogno dell’apporto e della sensibilità femminile anche nella scienza», conclude.

Rossomando: Pillon offensivo ma non perseguibile

«Vorrei dire al senatore Simone Pillon che nonostante le parole offensive e provocatorie che ha scritto oggi sugli studi scientifici e le donne, in ogni caso non sarebbe perseguibile se fosse in vigore la legge Zan». Lo scrive su Twitter la vicepresidente del Senato e responsabile Diritti del Pd, Anna Rossomando.

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