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Regionali calabresi, strappo di Iv: Magorno candidato

Il senatore renziano rifiuta l’ipotesi primarie rilanciata dal Pd: “Vado avanti, la legalità è la mia bussola”

Magorno si candida alle Regionali

Giurano i diretti interessati che non sarà una riedizione dell’esperimento tentato nel 2020 da Ivan Scalfarotto in Puglia (1,6% dei consensi il risultato finale). Eppure la tentazione di accostare i due esperimenti è forte dopo la decisione di Italia Viva di ufficializzare la candidatura a governatore in Calabria del senatore (e sindaco di Diamante) Ernesto Magorno. I renziani scelgono di andare da soli, in autonomia rispetto ai principali schieramenti, provando a conquistare uno spazio al centro della scena politica regionale. Comunque lo si giudichi, è uno strappo destinato a scuotere un centrosinistra sonnacchioso quello compiuto da Italia Viva. L’annuncio di Ettore Rosato serve soltanto a dare i toni dell’ufficialità ad una volontà ben precisa e avallata da Matteo Renzi. «Proveremo a fornire - ragionano esponenti renziani calabresi - un’ancora di salvezza a chi, nel Pd, non vuole finire tra le braccia di de Magistris. E poi, diciamoci la verità: non è che il Pd ha manifestato tutta questa voglia di coinvolgerci».

Una piccola coalizione all'orizzonte

In ogni caso, Magorno cercherà di costruire una piccola coalizione con due-tre liste espressione del mondo degli amministratori locali e di professionisti «che credono nei valori del riformismo». Nessuna tentazione di partecipare alle primarie per come invece invocato dai dirigenti del Pd. «A questa regione - scandisce l’aspirante governatore - serve un sindaco della Calabria che agisca per donare un futuro diverso alla nostra regione, un futuro che abbia come bussola la legalità».

I sospetti del Pd

Nessuno lo dice apertamente, ma tra i dem monta il sospetto che quella orchestrata da Iv sia un tentativo di favorire il centrodestra calabrese, «epilogo inevitabile» dopo la sintonia registrata negli ultimi tempi tra i renziani e quello schieramento. La coalizione guidata da Magorno, infatti, potrebbe drenare consensi dal campo progressista. Non è un caso che Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, provi subito a mettere le mani avanti: «L’annuncio da parte del presidente nazionale di Italia Viva della candidatura alla presidenza della Giunta regionale del senatore Magorno conferma e rafforza l’idea di promuovere le primarie di coalizione in Calabria, come sostenuto dal Pd nazionale e dal sottoscritto nei giorni scorsi». Per questi motivi, il capogruppo dem si definisce «più che certo che lo spirito di tale candidatura sia proprio questo, diversamente rappresenterebbe un aiuto al centrodestra». Si muove perfino il segretario nazionale Enrico Letta, per mettere in chiaro che l’intesa a livello nazionale tra centrosinistra e Iv, in vista delle Politiche, passa anche dalle scelte compiute in Calabria: «A Bologna facciamo primarie a cui partecipa anche una candidata di Iv. Poi, leggo che in alcune parti Italia viva sceglie di essere nella coalizione, in altre di starne fuori. Se saranno nostri alleati alle elezioni politiche dipenderà anche un po’ da quello che decideranno di fare loro, non ho preclusioni, ho un atteggiamento unitario, aperto».

M5S in attesa di Conte

Il Pd, che già da mesi ha ufficializzato la candidatura di Nicola Irto, attende adesso di conoscere le mosse del M5S. I parlamentari sono in attesa delle indicazioni dell’ex premier Giuseppe Conte. Il leader in pectore dei pentastellati sarebbe orientato a dire sì alle primarie in Calabria ma deve vincere le resistenze di un ampio fronte trasversale contrario a tale ipotesi. Per la consultazione ai gazebo è certamente favorevole l’attuale sottosegretaria Dalila Nesci, che si è (auto)candidata. Se il “sì” diventasse ufficiale, altri pretendenti alla carica di governatore potrebbero uscire allo scoperto.

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