Può una campagna elettorale iniziare un anno e mezzo prima del voto? La domanda è retorica, perché in realtà è già iniziata. O meglio, sono iniziate le grandi manovre che porteranno alle urne dell’autunno 2022, quando si deciderà chi guiderà il prossimo governo regionale. Grandi manovre che contemplano aspirazioni esplicite (quella di Nello Musumeci che punta alla riconferma) soffocate da perplessità implicite (quelle di una frangia di alleati); giri d’orizzonti per capire come e con chi correre per non rimanere ancora una volta alla finestra (Pd e Movimento 5 Stelle); e un osservato speciale, Cateno De Luca. Che la sua ambizione a occupare la poltrona più importante di Palazzo d’Orleans non l’ha mai nascosta e, com’è sua abitudine (e come ha fatto anche a Messina), la sua campagna elettorale l’ha già iniziata. Da outsider che punta al colpaccio. Ecco perché De Luca finisce al centro delle attenzioni di tutti. Anche degli “altri”, dal Pd al Movimento 5 Stelle. Il sindaco esclude «alleanze o inciuci», ma intanto non nega un incontro a nessuno, perché questa è la fase in cui conta dare segnali. Ed un primo segnale è stato dato sabato scorso, quando al tavolino di un bar di Taormina si sono ritrovati insieme De Luca, il suo “delfino” Danilo Lo Giudice ed il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, proprio mentre, qualche metro più in là, Musumeci attraversava corso Umberto I per dirigersi alla serata di Taobuk. De Luca è stato chiaro: «Non è stato un incontro casuale».
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