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M5s nel caos: si continua a mediare, ma lunedì è probabile l'addio di Giuseppe Conte

Rottura quasi scontata fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, anche se la certificazione dello strappo è attesa per lunedì. E’ questa, a leggere i giornali, l’interpretazione che sembra andare per la maggiore, ma c'è chi punta sul lavoro dei pontieri in queste ultime 48 ore. In realtà, apprende l’AGI, fino a ieri sera era impossibile fare previsioni anche per chi ha seguito molto da vicino e dal di dentro la crisi M5s. Ed è caos nel Movimento.
Certo, che Conte non voglia recedere dalla sua posizione, dopo che Grillo gli ha 'promessò mani libere nell’operazione di rifondazione, sembra abbastanza evidente. Fra i parlamentari si è respirato, per tutta la giornata, pessimismo per una possibile nuova ricucitura fra i due, ma un rivolo di speranza per una possibile sorpresa dell’ultima ora veniva ancora, in silenzio, coltivato.
Intanto, ecco che cosa si legge a guardare i giornali: Conte «con i 5s è finita», il 'Movimento verso l’ennesima scissione», scrive "La Repubblica" per la quale una lista Giuseppe «può superare il 15%, con voti presi a M5s e al Pd (anche se Conte, va sottolineato, con i parlamentari, non ha mai parlato di un suo nuovo partito, benchè non si possa negare che un pressing perchè proceda su questra strada vi sia).

«M5s nel caos dopo il blitz di Grillo» per "Il Corriere", con Conte che è a «un passo dall’addio» e chiede scuse pubbliche che,però, non sa «se basteranno» mentre Grillo ha lasciato Roma senza incontrare l’ex premier, con «un ultimo 'vaffà del garante». Che Conte avesse maturato l’intenzione di sfilarsi se non fosse arrivato un appoggio pieno da Grillo al nuovo progetto lo si è appreso già giovedì quando l’avvocato si è intrattenuto in vari colloqui con i senatori. Il tema torna oggi sui quotidiani, ad esempio su "La Stampa", che titola puntando sull'ultimatum a Grillo: "Dica se crede in mè e facendo un’analisi della situazione, in un titolo sintetizza "la diarchia impossibile dentro il partito personale".

Che i big siano andati in processione da Conte che «lunedì detterà le sue condizioni» lo sottolinea i 'Il Fatto quotidianò raccontando come il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio tenti di mediare mentre i deputati e i senatori dono divisi. Tanto che alcuni, e la cosa non è passata inosservata già nelle scorse ore all’interno del Movimento, sono corsi a farsi la foto con il garante quando è arrivato a parlare loro nella Capitale. Sullo sfondo la posizione di Casaleggio che spererebbe di ricucire con Grillo - questo sarebbe il sospetto, dice "Il Fatto" dei filo continai - per «riscrivere gli accordi» siglati con Conte. Sulla reciproca delegittimazione fra il garante e il leader in pectore punta il "Sole 24 ore", mentre "il Giornale" avvisa che molti grillini esultano: «l'avvocato è K0» e parla della «resa» di Conte, mentre per 'Liberò i «peones iniziano a tremare 'è davvero finita? E adesso?». 'La Notizià non manca di notare: «da Grillo un vaffa a se stesso. Se salta Conte fa un danno ai 5s e "La Verità" fra le chiavi mette "Giuseppe si è fatto fregare dale gag di un comico".

Insomma, il Movimento 5 stelle sembra essere ad un vero e proprio bivio, ma non è detto quale sarà l’epilogo, come nel caso dell’araba fenice che ogni volta risorge dalle proprie ceneri. Alla mente torna quello che scriveva Luigi Di Maio il 28 febbraio: Sono anni che ci danno per morti. Sbagliando. Il Movimento 5 Stelle non solo è vivo, il MoVimento è il presente e scriverà il futuro di questo Paese E notava «il Movimento è una rande famiglia con valori e principi solidissimi». Giuseppe Conte «offrirà alla nostra causa un contributo determinante. Era il giorno in cui, al termine di un vertice romano fra Grillo, Conte e i big, l’ex premier accettava la sfida.

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