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Draghi incontra Salvini. Il leghista "strilla" sulle tasse, ma nega uno strappo

"A breve incontrerò Draghi. Io mi fido di Draghi e se l’obiettivo mio e suo è comune mettiamolo per iscritto. Oggi ci siamo noi che abbiamo la stessa idea, quindi lasciamo per iscritto per chi arriverà dopo che non ci sarà nessuno che pagherà più tasse". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini.

«Se Draghi mi dice non aumento le tasse, mettiamolo per iscritto. Di lui mi fido, di altri no. Se viene un Monti? Con quella delega in bianco uno può aumentare le tasse e qualcuno mi direbbe, Salvini ma tu c'eri? Aumentare le tasse non è un problema per la Lega, ma per le associazioni, l'edilizia».

«Sono titoli che leggo da anni - ha detto Salvini -  per tanti giornali la Lega è morta da anni, Salvini prende schiaffi da anni, ma noi siamo ancora qui. Al Consiglio dei ministri porteremo posizioni europeiste e chiederemo sostanziali riaperture. Nel programma di governo c'è il no a nuove tasse. Io mi fido di Draghi oggi ma tra un anno chi ci sarà? L’80% degli italiani ha una casa. Chiedo di togliere quel comma dell’aggiornamento - conclude il leghista - tutto il resto va benissimo».

Intanto in casa Pd è pioggia di reazione: «Salvini è una mina per il governo e per Draghi. Le elezioni hanno gettato in uno stato confusionale la Lega». Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano. «Salvini segue il calendario elettorale - ha aggiunto - il suo è un fallo di reazione. Il vero sconfitto dalle amministrative è Salvini con la Lega»

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