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Stop al ddl Zan, passa la "tagliola": tradito il centrosinistra (mancano 16 voti). Pd contro i renziani

A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, è stata accolta da un applauso

Salta l’esame degli articoli ed emendamenti del ddl Zan, per cui l’iter si blocca. L’aula del Senato ha infatti votato a favore della cosiddetta "tagliola", chiesta da Lega e FdI. A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, è stata accolta da un applauso. Il disegno di legge contro l’omotransfobia era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020.

«La mia decisione, per quanto legittimo contestare, perché si tratta di interpretazione, ha delle solide fondamenta di carattere giuridico». La presidente Elisabetta Casellati motiva in Aula al Senato la decisione di accogliere la richiesta di voto a scrutinio segreto sulla cosiddetta tagliola che prevede il non passaggio agli articoli al ddl Zan. «Io sono stata chiamata esclusivamente a giudicare sulla votazione segreta - spiega - che è una questione puramente giuridica, infatti ho citato il regolamento e i precedenti che mi hanno indotto alla concessione del voto a scrutinio segreto».

«Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il Ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. E’ stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare». Il riferimento ai renziani sembra palese. Lo scrive su Twitter il deputato del Pd, Alessandro Zan, primo firmatario del disegno di legge contro l’omofobia.

«Tutti si erano schierati dalla parte dei diritti civili, ma alla fine il Ddl Zan è stato spazzato via, nel segreto dell’urna, al Senato. Vergognoso». Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Il Ddl Zan - aggiunge - doveva diventare legge in pochi giorni, invece sono passati mesi su mesi, scuse su scuse, fino a far saltare il provvedimento. Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità. In un Paese moderno questo è inaccettabile».

«Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

«L'arroganza di Cinquestelle e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile, non solo per il Parlamento, che ha perso l’occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni». Lo afferma Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva. «Oggi si è verificato quello che abbiamo paventato da mesi, così la cecità e l’ostinazione di pochi ha fatto affossare una legge necessaria al Paese». «Noi siamo quelli che hanno portato a casa la legge sulle unioni civili, loro hanno giocato sulla pelle di persone che meritavano una legge, non delle bandierine. Lo dico con amarezza perché fino alla fine ho sperato di sbagliare le previsioni, ma purtroppo è andata come avevamo immaginato. Un vero dispiacere», conclude.

«Il dl Zan è stato affossato, l’Italia continuerà ad essere uno degli ultimi paesi europei senza una legge contro l’omostransfobia. Bravi tutti». Così su Instagram il rapper Fedez commenta ironicamente la bocciatura del disegno di legge, pubblicando una foto di Matteo Salvini e Giorgia Meloni abbracciati e la bandiera arcobaleno.

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