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Messina, dopo le dimissioni di De Luca si apre la campagna elettorale

De Luca resoconto tre anni di attività amministrativa a Villa Dante

La lettera è stata consegnata alla segreteria generale e protocollata ieri mattina. Le dimissioni diventeranno irrevocabili il prossimo 6 febbraio, il 7 il presidente della Regione dovrà nominare il commissario chiamato a transitare la città di Messina verso le nuove elezioni. Come è ben noto, il sindaco De Luca aveva già percorso questa strada, esattamente un anno fa, salvo strappare, poi, la lettera di dimissioni, alle 23,59 del 5 febbraio 2021.
Ma stavolta è tutto diverso. Stavolta non dovrebbero esserci più dietro-front, per una semplice ragione: perché a novembre ci sarà la battaglia elettorale per la presidenza della Regione siciliana. E De Luca, lo sanno anche i muri e le pietre, dallo Stretto fino a Capo Lilibeo o a Portopalo, da anni coltiva questo sogno-obiettivo, «di essere il sindaco di tutti i siciliani». E, dunque, visto che in autunno c’è la “madre di tutte le sfide”, lui vuol esserci, qualunque siano le scelte che le coalizioni, Centrodestra e Centrodestra, assumeranno nelle prossime settimane. Vuol esserci anche a costo di essere accusato di utilizzare la città di Messina come trampolino per la sua «smodata ambizione». A chi glielo rinfaccia, il sindaco replica, come sempre “a modo suo”, ribaltando la prospettiva, affermando che la partita per la Regione riguarda anche i messinesi e che per Messina, secondo le sue strategie, non cambia assolutamente nulla, si anticipa solo di un anno la fine del mandato, con la speranza di cambiare anche gli scenari in Consiglio comunale.

De Luca capolista, il suo candidato scelto tra gli assessori

E così De Luca, insieme con la lettera di dimissioni, ha più volte annunciato anche la volontà di candidarsi come capolista a sostegno del candidato o della candidata che verrà espressa, probabilmente nella stessa serata del 6 febbraio, nell’ultima seduta dell’esecutivo comunale. «Il nome uscirà da questa squadra», va ripetendo il sindaco.

Centrosinistra e centrodestra

Dando, dunque, per scontato l’esito dell’iter avviato ufficialmente ieri mattina, bisogna vedere cosa accadrà sugli altri fronti, nelle altre coalizioni e tra i partiti. A sinistra, da mesi c’è Articolo Uno che va “sgolandosi”, invitando tutto lo schieramento, che va dal Pd e dai 5Stelle ai movimenti accorintiani e alla cosiddetta società civile, a darsi al più presto un progetto, individuando contemporaneamente le donne e gli uomini che dovranno portarlo avanti, anche utilizzando lo strumento delle primarie che, però, dovrebbe essere attivato già fra uno o due mesi, se si andrà veramente a votare a maggio-giugno.
Il Pd e i 5Stelle sono pronti ad aprire un tavolo comune, stando alle dichiarazioni di alcuni leader e deputati, ma nello stesso tempo sono condizionati fortemente dalle vicende politiche nazionali e regionali, a partire dalla grande sfida per la presidenza della Repubblica. Nel Centrodestra non c’è alcun punto fermo, se non la presa di posizione, molto dura nei confronti di De Luca, da parte del commissario cittadino della Lega Nino Beninati, oltre all’opposizione, ferma e netta in Consiglio, di esponenti della stessa Lega-Lista Bramanti o di Ora Messina, la formazione politica che fa riferimento a Luigi Genovese, il giovane deputato regionale, figlio di Francantonio. In ogni caso, da ieri è ufficiale: la competizione è partita, signori, fate il vostro gioco...

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