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Verso il Colle: terna finta per il centrodestra, ora i veri profili e trattativa

Ha preteso il diritto di prelazione nell’indicare una rosa di nomi, ma al momento di notificarli alla controparte il centrodestra si è presentato con un sostanziale bluff. Non che Pera, Moratti e Nordio non siano potenziali candidati con le carte in regola – chi più, chi meno: c’è in gioco la Presidenza della Repubblica e i profili vanno scelti con cura –, semplicemente perché non sono loro i cavalli su cui puntano Salvini e Berlusconi. È Elisabetta Casellati la prescelta. E come presidente in carica del Senato il leader della Lega ha ritenuto di doverla tutelare. Ad ampi segmenti della coalizione andrebbe bene pure Pierferdinando Casini, che gode di preziose sponde anche nel Pd (Franceschini e Orlando). Ma l’ex presidente della Camera non vuol correre il rischio di essere azzoppato e chiede una designazione bipartisan. In questo quadro si è indebolita la possibile opzione rappresentata da Franco Frattini, ritenuto troppo “filorusso” e quindi non compatibile con posizioni atlantiste che Letta e Renzi pongono come condizione prioritaria.

E Draghi, che fine ha fatto? Resta in campo, ma che possa essere schierato è questione che sarà presa in considerazione in ultima e “disperata” istanza. Ieri è stato un coro con echi provenienti da ogni schieramento: “porti a termine il suo lavoro a Palazzo Chigi. È stato chiamato per questo”. E non senza ingenerosità qualcuno ha anche fatto riferimento al comandante Francesco Schettino, che abbandonò la Costa Concordia mentre affondava al Giglio. Certo è che un eventuale affondamento della “nave Italia” non potrebbe essere ascritto a Draghi, il cui prestigio ha dimensioni planetarie.
Oggi trattative serrate. Pd e M5Stelle soprattutto dovranno pervenire a una soluzione condivisa, altrimenti i sospetti di Letta circa il “doppiogiochismo” di Conte troveranno conferma. Ma in realtà il problema vero dei pentastellati e che nessun leader controlla l’esercito del Grandi elettori, tutt’al più è riferimento di plotoncini accomunati dall’unico desiderio di arrivare a fine legislatura. Il centrodestra ha una tentazione: provare a forzare dalle terza chiama contandosi sul nome di Nordio; il centrosinistra di contro deve ancora sciogliere i nodi sulla strategia parlamentare nel terzo scrutinio. Si vota dalle 11 e nella notte appena trascorsa in molti non avranno chiuso occhi.

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