Ucraina, da Sigonella la missione dei droni Ags. Biden: "Pronti a negoziare accordi con la Russia"
La base aerea Nato di Sigonella, in Sicilia, continua a essere al centro del braccio di ferro tra l’Alleanza e la Russia. A sorvolare il Mar Nero, in queste ore, è uno dei cinque droni Northrop Grumman RQ-4D Global Hawk in forza alla base e dotati del sistema Alliance ground surveillance (AGS), impegnati nella loro prima importante missione da quando sono operativi, cioè esattamente un anno fa, nel febbraio del 2021. E' stato, afferma il sito Italmil Radar, un pomeriggio piuttosto intenso per la Nato nel cielo dell’area, sebbene nel contesto di una parziale smobilitazione delle unità russe: a un Boeing RC-135V è toccata la sorveglianza Nato nell’ovest dell’Ucraina, in particolare al confine con la Bielorussia; un Airbus, decollato da Cipro, è stato impegnato in una missione di rifornimento aereo vicino al confine tra Romania e Bulgaria. Gli Usa «non hanno ancora verificato in questa fase» un ritiro delle truppe russe: lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sugli sviluppi della crisi ucraina. «Gli Usa sono preparati, a prescindere da quello che accade», «un attacco all’Ucraina resta sempre possibile». «Siamo desiderosi di negoziare accordi scritti con la Russia», di proporre «nuove misure sul controllo degli armamenti e sulla trasparenza» ha proseguito Biden dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi ucraina, affermando che alla diplomazia deve essere data "ogni possibilità di avere successo». «Non vogliamo destabilizzare la Russia», ha assicurato. «Se la Russia attacca l'Ucraina, sarà una guerra frutto di scelta» ma «le sanzioni sono pronte» l'ultimo monito, ribadendo che in caso di attacco il gasdotto Nord Stream 2 non partirà
Russia: "Aspettative di scenari di guerra gonfiate"
«Le aspettative di scenari di guerra (in Ucraina) sono gonfiate, con un intento preciso. Oggi il ministro della Difesa russo ha annunciato il ritiro parziale, le forze armate hanno completato le loro missioni, le loro esercitazioni, che si ripetono di anno in anno, anche lo scorso anno, nelle stesse zone». Lo ha detto a Porta a Porta l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov, per il quale, rispondendo a Bruno Vespa a una domanda sul pericolo di invasione, «per usare le sue parole», ha spiegato che «il presidente Putin, dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Scholz ha risposto a molte domande. Il mio compito di semplifica».