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Balneari, trovata l'intesa sulle concessioni. Accordo su indennizzi (ma serve decreto per calcolarli)

Trovata l'intesa di maggioranza sulle concessioni balneari.

Come spiegato da vari partecipanti alla riunione con il governo, il testo finale rimanda ai decreti attuativi la definizione degli indennizzi, senza riferimenti all'avviamento dell'attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili.

Misiani, Pd: "Soluzione positiva e ragionevole"

«Una soluzione assolutamente positiva e ragionevole». Così il responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, ha definito l’accordo di maggioranza sulle concessioni balneari. «Ci abbiamo lavorato intensamente nelle ultime ore, crediamo che alla fine i decreti delegati, che saranno discussi dal Consiglio dei ministri, risolveranno bene la questione» degli indennizzi «trovando un buon punto di equilibrio - ha spiegato dopo la riunione fra maggioranza e governo in Senato -. Il governo ha raccolto una serie di proposte di limatura del testo. Adesso ci sono tutte le condizioni per approvare il ddl concorrenza superando questo ultimo scoglio».

Fedriga: "Vediamo cosa esce poi faremo valutazioni"

Forte preoccupazione anche in Friuli Venezia Giulia per le concessioni balneari considerati i 60 chilometri di costa della regione e gli investimenti fatti da chi vi lavora. «Se ne sta discutendo proprio in queste ore - afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro alla prefettura di Trieste - aspettiamo quello che esce per poi fare le valutazioni. Quello che abbiamo chiesto noi come Regioni - aggiunge - è che vengano tutelati gli investimenti, tutelato chi vive di questa attività soprattutto come reddito familiare e cercare quindi di dare una prospettiva, e adesso siamo arrivati al momento. Altrimenti - conclude il governatore - rischiamo di continuare con ricorsi e blocchi dei ricorsi e quindi a bloccare queste attività e anche il reddito che queste persone hanno. Quindi aspettiamo il testo e poi faremo le valutazioni».

Conte: "M5S si è battuto per soluzione equilibrata"

Su fronte delle concessioni balneari «mi dicono che proprio in questi minuti è stato raggiunto un accordo con tutte e forze di maggioranza: il
Movimento 5 Stelle si è particolarmente battuto per avere una soluzione equilibrata e soprattutto abbiamo dato un fortissimo contributo perchè fosse definita bene e chiaramente la partita degli indennizzi a favore dei balneari con criteri anche di premialità per i concessionari che, ovviamente, hanno investito, hanno un avviamento commerciale, hanno offerto tutta a loro professionalità». Così, i presidente del Movimento 5 Stelle a margine di un incontro elettorale a Riccione, dove i movimento sostiene la candidata sindaca del centrosinistra, Daniela Angelini. A giudizio di Conte, «nel quadro giuridico che si era formato, credo che questa sia una soluzione. Sicuramente non è quella che avrebbero voluto tutti i concessionari attuali ma - ha concluso - credo che sia una soluzione molto equilibrata e molto ragionevole».

Meloni: "Quello raggiunto è un accordo ridicolo e vergognoso"

«Quello raggiunto dalla maggioranza sulle concessioni balneari è un accordo ridicolo e vergognoso. Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al Governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione Europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere». Lo afferma la leader di fdI Giorgia Meloni.

«Anche perchè il Governo ha già dimostrato chiaramente come la pensi sull'argomento, presentando un emendamento che recepisce la forzatura del Consiglio di Stato contro il potere legislativo del Parlamento e addirittura raccontando agli italiani che senza le aste delle concessioni balneari sarebbero saltati 19 miliardi di finanziamenti del PNRR - sottolinea Meloni - Da un governo del genere, e dai decreti attuativi che è chiamato ad emanare, non ci aspettiamo altro che la mazzata definitiva a decine di migliaia di imprese che rappresentano un pezzo fondamentale del nostro turismo. Un tempo andava di moda l’esproprio proletario a vantaggio dello Stato. Ora lo Stato espropria i privati a vantaggio di altri privati, più grandi e più forti. Contro questo scempio Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede», conclude.

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