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Di Maio lascia il M5S: "Alcuni dirigenti hanno rischiato di indebolire il Paese. Scelta sofferta"

Luigi Di Maio e sullo sfondo il messinese Francesco D'Uva

Sono al momento cinquanta alla Camera e undici al Senato, i 5 Stelle pronti a seguire Luigi Di Maio, e fra questi ci sono cinque degli undici fra sottosegretari e viceministri in quota Movimento. È l’ultimo conteggio che circola fra Montecitorio e Palazzo Madama sulla raccolta firme partita questa mattina da parte di alcuni parlamentari vicini al ministro degli Esteri, per la formazione di un gruppo autonomo alla Camera e di una componente del Misto al Senato. Numeri che, confidano i parlamentari in rotta con la gestione di Giuseppe Conte, sono destinati ad aumentare dopo i ballottaggi di domenica. «È stata l’accelerazione di un processo iniziato mesi fa, da quando la linea del M5s sul Quirinale ha cominciato a creare disagi a molti», spiega uno degli undici senatori pronti a dimettersi dal M5s, chiarendo che oggi c'è stata la svolta in un momento delicato per la risoluzione sull'Ucraina «proprio per chiarire che era grave discordare con il governo sulla politica estera». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlerà alla stampa stasera alle 21.15 presso l’Hotel Sina Bernini Bristol, piazza Barberini 23, a Roma. Lo fa sapere lo staff di Di Maio.

Altro obiettivo, si ragiona fra i parlamentari vicini a Di Maio, era evitare che la mossa fosse letta come pretestuosa se ravvicinata nei tempi ad altre decisioni che attendono il M5s, come quella sul doppio mandato. Su 227 parlamentari 5s (155 alla Camera e 72 al Senato), oltre un quarto sono pronti quindi a mettersi alle spalle il Movimento, considerando anche il senatore Emiliano Fenu, che avrebbe deciso di lasciare il suo gruppo ma non per seguire Di Maio. Fra i quarantanove deputati che hanno finora sottoscritto per la creazione di un nuovo gruppo (un cinquantesimo ha dato la parola, ma deve ancora firmare), secondo quanto si apprende ci sono anche il viceministro dell’Economia Laura Castelli, il questore della Camera, il messinese Francesco D’Uva, Vincenzo Spadafora, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, quella per il Sud la vibonese Dalila Nesci e quello per la Salute Pierpaolo Sileri. Nell’elenco viene aggiunto anche Simone Battelli, presidente della commissione Politiche Ue, Vittoria Casa che presiede la commissione Cultura e Filippo Gallinella, a capo della commissione Agricoltura. Fra i senatori ci sono il sottosegretario alla Giustizia Anna Macina Primo Di Nicola, Vincenzo Presutto, Trentacoste, Campagna, Donno, Vaccaro e Simona Nocerino. Sono quattro i parlamentari calabresi che dovrebbero confluire su Insieme per il futuro: Nesci, Dieni, D'Ippolito, Barbuto.

Le dichiarazioni di Di Maio

«Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, incontrando la stampa all’Hotel Bernini di Roma. «In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5s. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa. Pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili. Grazie al Movimento Cinquestelle per quello che mi ha dato, ma credo anche di avere ricambiato. Quella di oggi è una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Oggi io e tanti lasciamo il M5s che da domani non sarà più la prima forza politica del Paese. Non ci possiamo permettere passi falsi, dobbiamo costruire il futuro di tutti i cittadini. Ai colleghi e amici dico mettiamoci in cammino, insieme per il futuro, che sarà di tutti coloro che vorranno condividere questo progetto e saranno i benvenuti». Al termine delle dichiarazioni per formalizzare l’addio a M5s, Luigi Di Maio si è trattenuto per alcuni minuti nella sala dell’hotel Bernini dove ha incontrato la stampa, per abbracciare i 'suoì parlamentari che erano presenti all’evento.

 

 

 

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