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L'implosione dei 5Stelle. Conte: "Il Pd è arrogante". Letta: "Italia al bivio: o noi o la Meloni"

Quella del Pd sarà "una campagna casa per casa, strada per strada". Per una lista aperta ed espansiva, le proposte contano più della coalizione, e nel solco del governo Draghi, guarda anche agli ex ministri FI.

«Voglio bene a Grillo. A confronto di quello che ha detto di Conte e dei suoi vice, le assicuro che con me è stato affettuoso» dice il ministro Luigi Di Maio in un’intervista al «Quotidiano Nazionale» rispondendo alle critiche che gli ha rivolto il "garante" del M5s e continua - L’obiettivo della battaglia del 25 settembre? Evitare «che l’Italia finisca in mano ai populismi, agli estremismi e ai sovranismi e che diventi un Paese che strizza l’occhio a Putin».

Verso il 25 settembre si viaggia carichi di polemiche e senza certe alleanze, o meglio, con la certezza di quelle che sembrano sfaldate in maniera irrecuperabile.

"Il Pd è arrogante. I progressisti siamo noi", afferma ancora alla Stampa Giuseppe Conte, secondo cui sulla fine del governo Draghi c'è una diffusa ipocrisia e "si prova a scaricare la colpa sul M5s, che ha solo chiesto di risolvere alcune criticità: ed è un’infamia dire che ha tradito".

«Sul terzo mandato c'è la disponibilità di tutti a fare la cosa più giusta per il movimento» ha detto ancora Conte «Quella del doppio mandato è stata una intuizione straordinaria. La politica non deve pensare all’autoconservazione - afferma -. Altrimenti si rischia di trovare un ministro degli Esteri che invece di pensare alla guerra si dedica anima e corpo a garantirsi una carriera politica». Così ha parlato di Di Maio ma non di Fico, osserva il giornalista. «Le persone che sono rimaste nel movimento mi hanno assicurato anche in queste ore che sono pronte a lavorare con noi comunque vada», replica Conte che ha commentato anche i risultati delle primarie per la scelta del candidato a governatore della Sicilia.

«Grazie Barbara: hai ottenuto un grande risultato nelle primarie in Sicilia, nonostante il Covid che ti ha trattenuto a casa, nonostante tutti gli attacchi che stiamo subendo. Grazie a tutto il MoVimento 5 Stelle Sicilia per queste settimane di dedizione e partecipazione». Così Conte ora chiede tuttavia «chiarezza, perché in queste settimane sono cambiate molte cose rispetto a quando è partito questo percorso. Prima di percorrere ancora la strada di un’alleanza progressista in Sicilia il Pd dovrà fare chiarezza sui suoi obiettivi e dire se l’agenda sociale e ambientale del M5S è la loro stessa direzione o se ormai i percorsi e i compagni di strada sono altri, in linea con gli insulti e le dichiarazioni di questi giorni. Per noi quello che succede a Roma succede a Palermo».

Quanto alla fine del campo largo, "non si può pensare - riflette - di definire con arroganza un perimetro di gioco e stabilire arbitrariamente chi vi è ammesso". "La nostra agenda ci definisce come veri progressisti", e tocca al Pd decidere che fare: "Ovvio che se cercano una svolta moderata che possa accogliere anche Calenda noi non ci possiamo stare. Infame dire che ho tradito, ora i dem decidano cosa fare".

"La scelta è chiara, o noi o Meloni, due Italie profondamente diverse", spiega invece Enrico Letta a Repubblica, e citando le ultime parole di Berlinguer dice che quella del Pd sarà "una campagna casa per casa, strada per strada". Per una lista aperta ed espansiva, le proposte contano più della coalizione, e nel solco del governo Draghi. Parlando con tutti, anche con i ministri ex Fi: "Lo dico anche a chi a casa mia storce il naso". L’agenda Draghi punto di partenza, ma andando più avanti su lavoro, giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze e diritti. Ma con i 5S il percorso è interrotto: il 20 luglio è stato punto di non ritorno.

Intanto anche Calenda "corteggia" le ex ministre azzurre: «Gelmini e Carfagna? Spero tanto che scelgano noi» dice il leader di Azione in un’intervista al "Corriere della Sera". Poi annuncia: «Presenteremo un piano che va dal Fisco alla Scuola, non saranno le 500 pagine che presentava l’Ulivo ma un programma semplice per un Paese normale». Infine Calenda aggiunge: «Andremo con chi condivide il programma che presenteremo».

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