Caterina Chinnici, Stefania Prestigiacomo e Barbara Floridia. Con il quarto incomodo Cateno De Luca. Ancora una volta la Sicilia diventa laboratorio e alle prossime Regionali i siciliani potrebbero scegliere il loro candidato fra un parterre di tre donne su quattro. Un’ipotesi azzardata, ma non tanto. I “se” ed i “ma” sono ancora tanti ed il più grande è sicuramente rappresentato dalla scelta del presidente della Regione Nello Musumeci. Ormai non può rinviare la decisione che in realtà lui ha già fatto: in tempi non sospetti ha annunciato la sua ricandidatura sostenuta da una Meloni che oggi è il leader del partito di centrodestra con più voti, secondo i sondaggi. Ma chiuso l’accordo sul numero dei collegi, la coalizione deve adesso scendere nella discussione che riguarda i territori.
Musumeci ha troppi nemici all’interno della coalizione che cinque anni fa lo ha fatto sedere nella poltrona più calda della Regione e il centrodestra siciliano - braccato da De Luca - non può correre il rischio di perdere le elezioni per una spaccatura interna. La Lega avverte: «Il tema della candidatura alla presidenza della Regione va affrontato presto e la Lega è pronta ad avanzare una proposta». Musumeci, se non si dovesse candidare, chiede posto per sé e per i suoi “protetti” e non è chiaro se qualcuno sarà costretto a restare in piedi. Ma se la sua scelta sarà Roma, allora l’ipotesi che l’ex ministro dell’ambiente possa essere la candidata unitaria si fa sempre più probabile.
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