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Elezioni, la Meloni: "Fiera della fiamma. Sul presidenzialismo sceglieranno gli italiani"

Giorgia Meloni

«FdI si batterà per il presidenzialismo, il Pd lo considera un pericolo per la democrazia. E gli italiani sceglieranno». Lo afferma a chiare
lettere in un colloquio sul Corriere della Sera, Giorgia Meloni parlando delle polemiche scoppiate sul presidenzialismo. «Non c'è nessuna dichiarazione di ostilità nei confronti di Mattarella - sottolinea - Il dubbio su cosa possa accadere dopo l'approvazione di una riforma ci può stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l’assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva».

Secondo le leader di FdI è in corso da parte del Pd la "solita demonizzazione» che passa attraverso, secondo lei, di un’operazione di «cancel culture: nella Costituente ci fu un gran dibattito sul tema. Non c'è mai stato un tabù a discuterne». L’idea di Meloni è quella di un sistema semi-presidenziale alla francese, che «Letta dovrebbe apprezzare peraltro», evidenzia. E poi ricorda: «Anche nel 2013, quando al governo c'era Letta, praticamente tutto il Pd convergeva sulla proposta: da Veltroni, a Zanda a Finocchiaro a Prodi, a Bersani, perfino a Speranza! E oggi Renzi, non un esponente della destra, è favorevole».

Un sistema che poteva nascere dal confronto: «Noi cerchiamo il dialogo, abbiamo tutte le intenzioni di fare riforme il più possibile condivise, cercando di bilanciare al meglio i pesi e i contrappesi per un sistema che funzioni». E apre all’ipotesi di una Bicamerale: «Se c'è volontà di collaborare, perché no?». Poi aggiunge: «Se il Pd ne fa oggi un referendum, da una parte i buoni che vogliono tenere il sistema com'è e dall’altra i cattivi che vogliono il presidenzialismo, allora vedremo cosa scelgono gli elettori. Perché è la volontà popolare che conta».

Tornando a parlare della polemica sul simbolo e delle parole della senatrice a vita Liliana Segre risponde: «La fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri».

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