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Conte: "Togliere il reddito di cittadinanza? Qui si scherza con il fuoco"

In questa campagna elettorale «non c'è solo il bipolarismo Letta-Meloni. Ci siamo anche noi dei Cinque Stelle con le nostre battaglie sociali, per l'ambiente. Sarebbe sbagliato dare un’idea di un Paese diviso in due». Giuseppe Conte, prima su Retequattro poi in collegamento con la kermesse di Affaritaliani a Ceglie, nella sua Puglia, lancia il messaggio chiaro di voler spaccare lo schema della lotta a due, Pd-Fdi, ma avverte che tutti devono fare i conti anche con la sua proposta politica, caratterizzata da una particolare, a suo giudizio, sensibilità sociale, a favore dei più deboli. Al riguardo, usa toni molti accesi attaccando chi pensa di abolire il reddito di cittadinanza, soprattutto alla vigilia di quello che in tanti temono sarà una tempesta perfetta, con la crisi energetica, l’inflazione e una crescita debole: «Con un caro bollette e oltre 700 euro di costi in più nei prossimi mesi - osserva l’ex premier - andiamo a togliere la protezione sociale? Vorrei ricordare che durante la pandemia c'è stato un assalto ai supermercati. Fui costretto a trovare un meccanismo per distribuire dei buoni pasto ai più indigenti. Qui si scherza con il fuoco. E lo fanno - ammonisce Conte - politici di mestiere che guadagnano 500 euro al giorno e si scatenano contro chi guadagna 500 euro al mese». Quanto alla proposta di Carlo Calenda di sospendere la campagna elettorale in modo da permettere i partiti a trovare un accordo, Conte la respinge al mittente: «Mi sembra che si confondano due piani: la campagna elettorale non si può fermare. E non serve che i leader si mettano intorno a un tavolo. Credo che il Parlamento sia la sede giusta del confronto anche con il governo e là si può trovare una soluzione tra tutti». Rispetto alla soluzione, nel merito, Conte propone di recuperare gli extraprofitti e intervenire anche i modo muscolare sui conti: "Dobbiamo intervenire generando una variazione di bilancio ben comunicata e ben costruita. Sono convinto - assicura - che la possiamo reggere, che siamo in grado: l’abbiamo già dimostrato durante la pandemia». Nessun cedimento, quindi, per quanto riguarda la politica estera, nei confronti della Russia, «paese aggressore».

«La comunità internazionale - sottolinea «l'avvocato del popolo» - deve dare e continuare a dare un segnale di fermezza: le sanzioni alla Russia vanno assolutamente mantenute». Inoltre, riguardo all’ipotesi che dopo il voto si possa ricreare quel campo largo, quell'alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte tiene il punto: «L'ho già detto molte volte: con un partito che ha come manifesto un’agenda Draghi, che lo stesso premier ha dichiarato inesistente, non ci sono i presupposti per dialogare con questi vertici del Pd». Infine esprime amarezza per la rottura traumatica con l’ex capo politico del Movimento Luigi Di Maio: «Ha rinegato tutto: l'ho avuto al fianco in tantissime battaglie. Siamo stati anche compagni di battaglie politiche. Se io sono qui è soprattutto per quelle battaglie comuni che io sposai. Lui ha rinnegato tutto, anche le riforme che ha contribuito a realizzare».

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