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Parte la caccia del Pd ai 60 collegi contendibili. Letta: "Convinciamo gli indecisi"

Enrico Letta

Ha i colori del cielo, sporcato da nuvolette bianche che si stagliano su una distesa verde e una "lingua" blu: parte da Brescia il bus elettrico del Partito Democratico per dare il via all’Ecotour annunciato dal segretario Enrico Letta una settimana fa alla festa dell’Unità di Milano. Prima tappa sarà Bergamo, alle 21, e poi Torino, sabato alle 18.30. L'immagine del veicolo, con il simbolo del partito e lo slogan "Scegli", è comparsa già dalle 14 sul profilo Twitter del segretario del Pd, scatenando una pioggia di commenti, tra cui quello del leader di Azione, Carlo Calenda, che ironizza: "Ammazza che brutto. Secondo me ti hanno già rubato i cerchioni. Io non sono stato». Una battuta che Letta congeda telegraficamente: «ma Calenda non ha niente di meglio da fare?».

Del resto dal Nazareno traspare una sorta di rinnovato ottimismo, sia sulla giornata di oggi che sui sondaggi. "Giornata positiva e discreto ottimismo sui collegi in bilico», fanno sapere. In ballo ci sarebbero 60 collegi contendibili. Ma oggi è stata soprattutto la giornata dell’ecobus e "Per un’Italia Democratica e Progressista. Ed ecologista!". Perché? Il leader dem lo racconta a Telelombardia: «Perché il tema dell’ambiente a destra è totalmente bistrattato, non glie ne frega niente». Più tardi, a margine di un incontro con i sindacati a Piacenza, si spinge più in là: sul tema ambientale "la destra nel nostro paese è negazionista» ed è «contro qualunque vera misura aiuti l’ambiente». Mentre annuncia il primo progetto targato Pd: sarà sulla siccità, «un nuovo piano di invasi in modo da evitare che l’acqua si disperda».

Da qui, «cominciano le ultime due settimane. Quelle decisive" annuncia Letta. Tempo che il partito impiegherà per convincere chi è ancora incerto sul da farsi in vista dell’appuntamento alle urne: «Gli stessi sondaggi (che danno distacco di 19 punti tra centrosinistra e centrodestra ndr) dicono che ci sono il 42% degli elettori che non hanno ancora deciso e che decideranno nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Noi puntiamo su quelli». Il "piano" è mobilitare i candidati del partito a livello territoriale, rivela Letta: «Lancerò da lunedì un appuntamento fisso. Alle 9.30 ogni mattina parlerò a tutti per fare il punto sui messaggi della giornata. Ci concentreremo sul lavoro per i giovani, sul tema della salute e della sanità pubblica da rilanciare. Insisteremo molto sulla scuola. E poi il capitolo della transizione ecologica e digitale: tutte le proposte del Pnrr sono le proposte della nostra campagna elettorale».

Agli "elettori astensionisti" rivolge un avvertimento: «Ma siete sicuri che passare da Draghi a Meloni sia una cosa intelligente per il futuro del nostro Paese, per i nostri risparmi, per come far sì che ci sia più occupazione come lavoro e soprattutto, in questo momento, sul tema dell’energia e delle bollette?». L’agenda di giornata di Enrico Letta parte da un incontro con le imprese di Assolombarda, nella sede di via Pantano a Milano. Affiancato dal presidente, Alessandro Spada, prima di varcare l'ingresso, il segretario spiega di voler «condividere con le imprese la grande preoccupazione sulla questione energetica che deve trovare risposte sia a livello europeo che nazionale». Il segretario dem torna a parlare della scelta di candidarsi a Milano: qui «e nella Lombardia c'è tanta gente arrabbiata con la destra, perché ha fatto cadere Draghi. Penso che molti di questi elettori possano essere interessati ad ascoltare le nostre idee». Letta liquida la proposta di Matteo Salvini di trasferire nel capoluogo lombardo il ministero dell’Innovazione con un tiepido: "Lo feci io 21 anni fa, non mi sembra un’idea nuova e non mi scandalizza». Prima di mettere in moto il variopinto bus elettrico, Letta fa tappa a Cremona, per appoggiare Carlo Cottarelli, candidato nel collegio uninominale della sua città natale, che, per il segretario, «sta facendo un grande lavoro». Per esempio, «smontando la Flat Tax di Salvini».

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