Venerdì 22 Novembre 2024

Terzo polo: "Vento in poppa, sarà un grande risultato"

L’ultimo appello, con la voce ormai ai minimi termini, è per gli indecisi, «a quelli per cui la politica è un magna magna». «No, la politica dipende da chi la vota», ha messo in chiaro Carlo Calenda, prima che dagli altoparlanti partisse Born to Run di Bruce Springsteen, e che la folla alla Terrazza sul Gianicolo applaudisse il suo abbraccio con Matteo Renzi. Un binomio nato quasi a sorpresa a un mese dalle elezioni, che punta a non perdere Mario Draghi a Palazzo Chigi: «Se prendiamo più del 10% credo che quella potrebbe diventare la vera soluzione, la soluzione giusta». Questa esperienza elettorale poi potrebbe sfociare in un progetto più strutturato: «Innanzitutto saremo protagonisti in Parlamento - spiega il capo di Italia viva - e nel 2024 poeteremo Renew Europe non solo a essere il primo parroco in Europa ma anche in Italia, troveremo le forme». Intanto l’obiettivo è creare le condizioni per conservare Mario Draghi alla guida del Paese. «Ci aspettiamo un voto intelligente degli italiani, l’unico modo per tenere il Paese in sicurezza, è votare il Terzo polo», è la tesi di Calenda. Il suo compagno di viaggio, Renzi, non può citare i sondaggi ma è sicuro: «Abbiamo il vento in poppa, avremo un grande risultato». La chimica fra i due leader ha retto finora. «Molti scommettevano su quando avremmo litigato io e Calenda. Abbiamo litigato, ma non ve lo abbiamo fatto vedere - ha rivelato l’ex premier -. Anche sul luogo di questa manifestazione». La gente in piazza - oltre 4mila secondo gli organizzatori - ride e applaude. «Il Terzo polo ha rappresentato l’unica novità di questa campagna elettorale. Il Pd - dice Renzi - forse vince le elezioni nel Metaverso». Sventolano le bandiere bianche e blu nuove di zecca, sul palco si alternano i big dei due partiti, a partire dalle ministre Elena Bonetti, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, che lancia un avvertimento su Giorgia Meloni, potenzialmente la prima donna premier in Italia: «Mi dicevano 'dai Mara, una donna premier vuole dire sfondare un tetto di cristallò. Ma il rischio è che i cocci di quel tetto di cristallo ricadano sulla testa delle donne italiane». «Chi la vota perché gli sta simpatica, poi non si lamenti. Con il centrodestra al governo in quattro mesi saremo come nel 2011», il rilancio di Calenda, che definisce «aberranti» le parole di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin e «insufficiente" il suo chiarimento: «Caro Silvio Berlusconi, è arrivato il momento che vai a fare altro, e noi ti aiuteremo a farlo accadere». Nel mirino dell’ex ministro ci sono anche Giuseppe Conte ("Non sei tu il papà del Reddito di cittadinanza ma i cittadini che lo pagano") ed Enrico Letta, accusato di aver puntato su una campagna elettorale divisiva, anche in tema di vaccini. Un collage di film ambientati nei luoghi più suggestivi di Roma dà a Calenda lo spunto per rilanciare un’idea di politica nata da «emozione e bellezza». «Il 90% di quello che hanno detto gli altri sono grandissime palle, la flat tax, i 10mila euro ai 18enni, il presidenzialismo. Questo Paese è fragile, deve ricominciare dai fondamentali», chiarisce, puntando sulla difesa di «due pilastri del welfare, la sanità e la scuola, che stanno crollando sotto i nostri occhi».

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