Le politiche alle spalle, con un risultato più che soddisfacente, le future europee del 2024 come obiettivo di diventare primo partito «con Renew Europe». Il terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi tira le somme delle elezioni nazionali ma nel medio termine mette le basi anche per le prossime sfide elettorali nelle regioni. «Domani mi incontrerò con Renzi e parleremo anche delle regionali definendo una linea per il Lazio e la Lombardia», ha detto Carlo Calenda. Il leader di Azione, interpellato in merito alle prossime elezioni regionali, ha quindi ribadito che con Renzi i progetti del partito vanno avanti, e se si parla di 'compagni' di viaggio sottolinea di avere una consapevolezza: «Il sistema elettorale è quello che è, non prevede ballottaggio e ne terremo conto per le eventuali alleanze». Calenda non chiude quindi al Pd e forse traccia una strada. Per il terzo polo delle certezze ci sono: un risultato ottimale raggiunto alle ultime elezioni nel Centro Nord, con la Lombardia e il Lazio che possono diventare terreno per cementare il risultato. Poi c'è, appunto, un sistema elettorale che, a differenza delle città, non prevede il ballottaggio e questo porta senz'altro a favorire e a cercare le alleanze. Nella regione guidata fino ad oggi dal neo eletto alla Camera Nicola Zingaretti, inoltre sia Azione che Italia Viva fanno parte della maggioranza, con Valentina Grippo e Marietta Tidei. Calenda serra quindi i ranghi almeno sui contenuti e punta a ristabilire le priorità: «Nel dibattito surreale su cosa debba fare la sinistra per rappresentare i più deboli si dimenticano le basi: la ricostruzione del welfare, a partire da istruzione e sanità». Pure Matteo Renzi ribadisce quali sono le priorità del nuovo partito, tornando sulle sfide future e su quello che attende il paese guidato dal centrodestra. A Giorgia Meloni «servirà intelligenza, visione e buona politica per convincere i colleghi europei a darci una mano. Noi facciamo il tifo per l’Italia e per l’Europa», dice in un’intervista ad Avvenire il leader di Italia Viva, puntando anche sulla responsabilità: se tra qualche mese, «una volta affrontate le sfide internazionali che oggi mi tolgono il sonno, vorranno aprire il dialogo sulle riforme, noi ci saremo». Per l'ex premier alle prossime politiche la sfida sarà a tre, sovranisti di destra, populisti di sinistra e l’area macroniana "liberal democratica». In ogni caso, come il compagno di partito, Renzi torna sul risultato di Azione-Iv: «In un mese di campagna abbiamo preso l’8%, siamo il partito più votato nelle università e, per molti sondaggi, quello più scelto dai giovani, abbiamo eletto più donne degli altri. Da qui alle europee del 2024 possiamo diventare il primo partito». Insomma il Terzo Polo alle prossime regionali dovrebbe essere probabilmente in coalizione con il centrosinistra. Certo sui candidati oggi nessuno si sbilancia. Nel Lazio bisognerà mettere d’accordo una maggioranza che va da Calenda al Movimento 5 Stelle. Il Pd continua quindi a sperare nel campo largo per non perdere il Lazio. Il prossimo appuntamento sarà l’11 ottobre per la direzione regionale dove, assieme alla discussione interna, si affronterà il nodo della prossima tornata elettorale.
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