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Zelensky a Kherson: "E' l'inizio della fine della guerra". Incontro tra i servizi segreti di Usa e Russia

La liberazione di Kherson segna "l'inizio della fine" della guerra con la Russia. Lo ha detto, secondo quanto riferiscono i media internazionali, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita alla città. L'Ucraina "sta andando avanti" ed è pronta per la pace, ha detto Zelensky ai soldati.  Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha definito il ritiro russo da Kherson come «l'inizio della fine della guerra», durante la sua visita nella città liberata dall’occupazione di Mosca. Lo riferisce l’Ap sul proprio sito web. Il capo di Stato ha trascorso trenta minuti in visita nel capoluogo. «Stiamo andando avanti», ha detto Zelensky, citato da Reuters sul suo portale web, rivolgendosi alle truppe davanti all’edificio dell’amministrazione nella piazza principale. «Siamo pronti per la pace, la pace per tutto il nostro Paese».

«Stiamo arrivando passo dopo passo in tutti i territori temporaneamente occupati del nostro Paese. Certo, è difficile, è un percorso lungo e difficile. I migliori eroi del nostro paese sono in questa guerra», ha detto Zelensky a Kherson, citato da Ukrinform. «Stiamo andando avanti. Siamo pronti per la pace, ma pace per tutto il nostro Paese. Rispettiamo il diritto internazionale e la sovranità di ogni stato, e ora parliamo della sovranità del nostro stato. Ecco perché stiamo combattendo contro l'aggressione russa», ha osservato il presidente dell’Ucraina parlando ai media presenti in città. Secondo Zelensky, l’Ucraina continuerà a liberare i territori occupati dalla Russia, ma «non siamo interessati al territorio di altri Paesi. Ci interessa solo la liberazione del nostro Paese e dei nostri territori». Il capo di Stato ha sostenuto come oggi l’Ucraina stia pagando «un prezzo alto» per le vittorie al fronte. «Nessuno regala niente così facilmente. Il prezzo di questa guerra è alto. Le persone sono rimaste ferite, un gran numero di persone sono morte ... Ci sono state feroci battaglie e il risultato è che oggi siamo nella regione di Kherson», ha aggiunto.

Incontro tra i servizi segreti

I servizi segreti di Russia e USA si sono incontrati oggi nella capitale turca Ankara. A rivelarlo fonti ufficiali di Washington. Il direttore della CIA, William Burns ha incontrato il proprio omologo russo Sergey Narishkin per un motivo specifico, mettere Mosca in guardia dal rischio dell’escalation nucleare. L’incontro è stato confermato dal portavoce del Cremlino, Dimitry Peshkov, che ha dichiarato che l’iniziativa è partita da Washington. E conferme sono arrivate proprio dagli Stati Uniti. «Non si tratta di un negoziato, non si sta cercando una via d’uscita alla guerra in Ucraina. Con i russi siamo stati chiari sui rischi di una escalation, sopratutto nucleare», ha dichiarato un ufficiale della Casa Bianca, che ha preferito rimanere anonimo, ma ha aggiunto che con gli ucraini il dialogo c'era già stato. Il dialogo è poi andato avanti passando per i cittadini americani detenuti in Russia, tra cui la cestista Brittney Grinier, in carcere per essere stata trovata in aeroporto con dell’olio di canapa.
Il primo a riportare la notizia è stato il quotidiano russo Kommersant. Si tratta del primo contatto tra i due Paesi dall’inizio della guerra e ancora una volta è la Turchia il luogo scelto per un dialogo sicuramente spinto dalle minacce di Vladimir Putin di far ricorso all’arsenale nucleare russo. Sul tema nucleare era già intervenuto Jake Sullivan. Il consigliere per la sicurezza nazionale americano ha aperto un canale con ufficiali russi con l’obiettivo di ridurre il rischio di ricorso al nucleare e tentare di dare nuovo impulso al trattato di non proliferazione nucleare rimasto lettera morta Brindisi precedenti l’invasione. Un avvenimento che in ogni modo certifica il ruolo della Turchia non solo nella mediazione tra Russia e Ucraina, ma anche nel dialogo tra la Nato e il Cremlino. Ankara è il luogo in cui il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha dichiarato che un negoziato potrebbe essere possibile. Un’opzione che non dispiace neanche al leader russo Vladimir Putin, almeno a parole. Per il momento oggi la capitale turca ha ospitato il dialogo sul nucleare, un passo per allontanare il mondo dalla minaccia di una catastrofe.

 

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