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Autonomia, Calderoli annuncia: dopo 21 anni governo definirà tutti i livelli essenziali delle prestazioni

Roberto Calderoli

«Sono convinto che dopo 21 anni in cui c'è la previsione che lo Stato definisca i livelli essenziali delle prestazioni, questo governo e questa legislatura arriverà alla definizione di tutti i livelli». Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, dopo il vertice di Governo alla Camera. «L'incontro con le Regioni è stato fatto proprio per evidenziare le loro esigenze. E qualunque tipo di rischio verrà superato e messo un paracadute per tutti. Nessuno intendere svaporare nessuno», ha ribadito Calderoli, sottolineando che «quando ci sarà un testo che avrà un testo con il recepito delle loro richieste quando non siano strumentali, credo che questi timori spariranno».

«È nel programma di governo e intendiamo realizzarla». Così Calderoli ha replicato a chi gli chiedeva dei tempi e dell’intenzione del governo di realizzate l’autonomia. «Questo è il governo del fare e prima facciamo e meglio è». Quanto alle obiezioni sollevate da alcuni governatori del Sud, Calderoli aggiunge: «Quando le richieste sono legittime verranno accolte, quelle strumentali no».

«Abbiamo condiviso la strada e il percorso sia sull'autonomia sia sul presidenzialismo sia su Roma Capitale» ha detto  dopo il vertice di governo. «Una è una legge costituzionale e una legge ordinaria ma ragionevolmente i tempi che porteranno alla definizione credo saranno molto simili», ha concluso.

I dubbi di Occhiuto

Autonomia differenziata delle Regioni? Sì, a patto che la Costituzione si attui nel suo complesso e non 'a pezzi'. La bozza Calderoli? Le bozze sono bozze. Sono proposte per ragionarci su. Non sono tavole della legge». Lo dice Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista al «Corriere della Sera». L’autonomia differenziata «dipende da come viene realizzata. Non ho chiusure pregiudiziali. L’ho detto in riunione: accettiamo la sfida. Però non è solo l’articolo 116 a non essere applicato. Anche il 117, il 119. Se lo fossero tutti, in termini di fiscalità il Sud - aggiunge - potrebbe persino guadagnarci. Ad esempio sull'energia. La mia Regione ne produce molta: il 42% da fonti rinnovabili, poi c'è l’idroelettrico e altro. In totale più di quello che consumano i calabresi. Ma la bolletta ha, in percentuale, le stesse tasse del Veneto. Perchè la mia Regione non può mantenere i maggiori introiti fiscali derivanti da una maggiore produzione di energia alternativa? Se un gruppo industriale volesse realizzare un grande impianto eolico offshore dovrei convincere i cittadini. Sarebbe giusto che avessero dei vantaggi concreti. Oppure il Porto di Gioia Tauro. E il primo porto d’Italia ma non produce ricchezze in Calabria. Sarebbe giusto mantenere una parte degli oneri doganali».

Contrario il sindaco di Catanzaro

«Non permetteremo che il ministro-caterpillar, come si autodefinisce il leghista Calderoli, demolisca l’impianto costituzionale, l’unità del Paese e anche le residue speranze di rinascita di un Mezzogiorno che vuole rimanere agganciato all’Europa». Lo dice il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, secondo il quale «l'autonomia differenziata proposta dalla Lega, così come illustrata da Calderoli, infliggerebbe un colpo mortale al Sud e soprattutto alle nostre città. Dai sindaci, non solo quelli eletti dal centrosinistra, verrà una risposta molto dura - continua - se la riforma non sarà riportata all’interno del dettato costituzionale e se non saranno garantiti ai cittadini del Sud gli stessi diritti di quelli del Nord. Non accetteremo mai una riforma che accentuerebbe il divario Nord/Sud in tutti i settori della vita civile, economica e sociale, compresa la sanità pubblica e l’istruzione, distribuendo le risorse economiche attraverso criteri che oggettivamente penalizzano il Meridione». Fiorita auspica «che anche il presidente Occhiuto contribuisca a fare cambiare idea al ministro-Caterpillar perchè la Calabria sarà la vittima sacrificale di questo insensato progetto di Italia portato avanti dalla Lega. Mi unisco alle voci preoccupate dei sindaci delle grandi città del Meridione, De Caro e Manfredi in testa, e lancio un appello a tutti i primi cittadini della Calabria, di qualsiasi schieramento, perchè facciano sentire la loro voce e non consentano che questa riforma faccia diventare sempre più ricche le regioni ricche e sempre più povere quelle povere».

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