Sabato 27 Aprile 2024

Il Governo congela il Mes, via libera alla mozione di maggioranza in Aula

Il governo congela il Mes. Passa in Aula a Montecitorio, infatti, la mozione di maggioranza che impegna l’esecutivo a «non approvare il disegno di legge di ratifica del Mes alla luce dello stato dell’arte della procedura di ratifica in altri Stati membri e della relativa incidenza sull'evoluzione del quadro regolatorio europeo». Via libera dell’Aula alla mozione con 164 voti a favore e 138 contrari. Dal voto di oggi, puntualizza il Mef con il sottosegretario, Lucia Albano, «è emerso un orientamento chiaro della maggioranza». «Esprimiamo la nostra contrarietà - aggiunge - alla ratifica non per motivazioni ideologiche, come molti sostengono, ma perché riteniamo che le condizioni di accesso all’assistenza finanziaria siano eccessivamente stringenti. L'organizzazione intergovernativa e le sue regole devono essere oggetto di una riflessione comune, anche in considerazione delle mutate condizioni del quadro macroeconomico europeo. Come governo, il nostro impegno per dare seguito all’indirizzo emerso dalla Camera». Ma tant'è. Le opposizioni vanno all’attacco ricordando alcune recenti aperture del ministro dell’Economia sul meccanismo europeo. «Basta con le ambiguità - attacca il Pd con Piero De Luca - e con la confusione. Soltanto qualche settimana fa il ministro Giorgetti confermava che il governo rispetterà gli impegni e procederà alla ratifica. Giorgetti è ancora il ministro dell’Economia del governo Meloni o è stato sfiduciato nella sostanza dalla sua stessa maggioranza?». "Continuare a puntare il dito contro le istituzioni comunitarie - dice Piero Fassino - indicandole come causa di tutti i mali equivale a confondere causa ed effetto, come spesso fa la maggioranza». «Il populismo antieuropeo della destra - attacca Benedetto Della Vedova - al governo riemerge dalla propaganda di questi anni». «L'Italia è più indebitata degli altri paesi europei e ha bisogno di un quadro chiaro e definito degli strumenti europei di assistenza finanziaria», aggiunge. Bocciata in Aula anche l’introduzione del salario minimo contenuta in due mozioni di Pd ed M5s. A Montecitorio passa - invece - quella della maggioranza che lo boccia. Il governo, comunque, in base al testo approvato, dovrà «raggiungere l'obiettivo della tutela dei diritti dei lavoratori attraverso una serie di iniziative, a partire dall’attivazione di percorsi interlocutori tra le parti non coinvolti nella contrattazione collettiva, «per monitorare e comprendere motivi e cause della non applicazione». Sulla mozione della maggioranza M5s, Pd e Avs votano contro mentre il Terzo Polo sceglie di astenersi.

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