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Conte al Consiglio del M5s: "Confronto aperto con nuovo Pd"

Giuseppe Conte

Organizzazione interna del M5s, dialogo con le forze di opposizione e «scenari futuri». Giuseppe Conte convoca i vertici pentastellati per discutere la linea politica di un Movimento sollecitato su più fronti. Il Consiglio nazionale si riunisce nella sede di Campo Marzio, ma sono molti i partecipanti a collegarsi da remoto. Tre lunghe ore di «confronto proficuo e ad ampio raggio», dove partecipano per la prima volta i referenti eletti nelle circoscrizioni territoriali. Una «riunione ordinaria», prova sminuire qualcuno, ma i nodi da sciogliere sono diversi. In primis, il riassetto organizzativo interno all’indomani del risultato delle ultime elezioni regionali.

Ma non è restato fuori dal tavolo il fatto politico che sta modificando gli equilibri all’interno del centrosinistra: l’elezione di Elly Schlein viene «salutata con favore» da Conte. Che commenta: «Mi confronterò con lei». Senza però rinunciare a evidenziare le difficoltà che dovrà affrontare la segretaria di «un partito di antica tradizione». In molti, infatti, si attendevano una presa di posizione del Movimento su quanto avvenuto al Nazareno nei giorni scorsi. E il presidente pentastellato non ha deluso le aspettative. Al termine della riunione, ha portato «gli auguri da parte di tutto il Consiglio nazionale e quindi di tutta la comunità del M5s alla neosegretaria».

Apertura al confronto, dunque, nella convinzione «di poter avere un dialogo col nuovo vertice» del Partito Democratico. A Schlein il presidente augura di «portare avanti il suo progetto di rinnovamento con forza». Ma non manca di sottolineare: «so che avrà molto da fare, perché conosciamo bene le correnti del Pd». Una critica, neanche troppo velata, alla classe dirigente con cui il Presidente aveva rotto qualche mese fa. Dopo l’entusiasmo espresso su Schlein da vari esponenti pentastellati nei giorni scorsi, il leader prova a tenere la barra dritta. Di alleanza non si parla, di «misurarsi su obiettivi concreti» sì.

Al presidente fa eco il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri. Maggiori convergenze con la nuova segreteria? «Sulla carta certo, poi però servono i fatti», risponde. E i fatti li mette sul piatto proprio Conte al termine della riunione, comunicando la calendarizzazione della proposta di legge sul salario minimo, di cui rivendica «la firma». Un’invito ai colleghi dell’opposizione a giocare sul campo a 5 stelle. «Su questo - rimarca il presidente - Schlein ha dichiarato che è un obiettivo prioritario anche per il Pd, lo ha detto anche Calenda». Sì alle battaglie comuni, dunque, e non esclusivamente con il Pd targato Schlein. Il presidente si prepara a condividere con la neosegretaria la piazza «antifascista» di Firenze, ma lì il Terzo Polo ha già detto che non ci sarà. Calenda sceglie una posizione defilata e ciò che ad alcuni sembra una «competizione" avviata tra Pd e M5s, al leader di Azione pare già «uno scontro». Il Consiglio, però, non ha guardato solo ai rapporti "diplomatici».

Il Movimento ha colto l’occasione per guardare al suo interno e rispondere alla delusione post elettorale. Dopo la nomina dei coordinatori provinciali, di cui sono ancora sprovviste Calabria e Sicilia, si è affrontato il tema delle attività dei gruppi territoriali e del loro rilancio anche attraverso la creazione di piattaforme digitali. Un aspetto a cui Conte tiene molto per «incentivare la partecipazione» e combattere «la disaffezione dalla politica e l’astensionismo». Il Consiglio, al quale hanno partecipato i vicepresidenti, tra cui Taverna, Ricciardi e Gubitosa, i capigruppo Silvestri e Floridia, e i coordinatori dei comitati, tra cui Bonafede e Appendino, tornerà a discuterne.

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