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Dl lavoro, serrati incontri tra Governo e sindacati. Meloni: “Inizio del dialogo. E chi assume i neet...”

A Palazzo Chigi è iniziata la seconda riunione fra il governo e i sindacati sul Dl Lavoro, che approderà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Per l’esecutivo partecipano il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il vice ministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.
Per la Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale, ed Elvira Serafini, vice segretario generale e segretario generale Snals Confsal; per la Cisal, Francesco Cavallaro, segretario generale, Massimo Blasi, segretario confederale, Vincenzo Caratelli, segretario confederale; per Confintesa, Massimo Visconti, presidente, e Manuela Seggiani, componente della Consulta Confederale; per Confedir, Michele Poerio, segretario generale, e Maria Assunta Miele, responsabile della segreteria tecnica; per Cida, Teresa Lavanga, direttore, e Massimo Fiaschi, segretario generale Manageritalia/Cida.

Le parole della Meloni

Il Consiglio dei ministri convocato per il primo maggio "per tagliare il costo del lavoro", vuole essere "un segnale", "mi sarei aspettata un bravi". Per il premier, Giorgia Meloni, è "una mano tesa", "un tentativo di dialogare e lavorare insieme perché - avrebbe detto rivolgendosi ai sindacati che ha convocato a Palazzo Chigi in serata - sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo". Un incontro avrebbe precisato il presidente del Consiglio, che vuole essere solo l’inizio del dialogo con le organizzazioni "anche perché l’iter del provvedimento che approveremo domani sarà abbastanza lungo. Abbiamo voluto dare anche un altro segnale, per i giovani, attraverso un incentivo che vale fino al 60% della retribuzione riconosciuto al datore di lavoro che assume giovani che non sono occupati e non sono in un percorso di formazione, i cosiddetti neet".

Landini cauto

«Rimangono tutte in campo le ragioni che ci hanno portato a indire giornate di mobilitazione: c'è bisogno di un cambiamento vero in questo Governo»: lo afferma Maurizio Landini, spiegando di aver chiesto di aprire «una trattativa» anche sulla riforma fiscale. Nel metodo «abbiamo posto il tema che un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima che il Cdm decida: è un problema anche di sostanza». «E non abbiamo visto alcun testo, anche questo non è un metodo per noi accettabile. Vuol dire non riconoscere ai sindacati il ruolo che possono svolgere».

Il primo vertice

«Intanto aspettiamo di conoscere i testi ufficiali perché su materie delicate anche una virgola rischia di cambiare una misura. Sospendiamo il giudizio nell’attesa del testo; è stato un incontro utile perché determina un’inversione di tendenza rispetto al deterioramento del dibattito tra governo e sindacati negli ultimi mesi. Meloni vuole un nuovo cammino sui grandi dossier aperti nel nostro paese». Lo afferma il leader della Cisl Luigi Sbarra al termine del primo incontro con il governo.

 

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