«L’Italia ha mostrato una ripresa post-Covid che ci consegna una economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali, 0,7% per la Francia, 0,2 quando va bene per la Germania: stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’eurozona». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’intervento all’assemblea di Assolombarda. «Se i numeri del settore sono incontrovertibili - ha proseguito - quelli dei territori rappresentanti da Assolombarda sono addirittura sorprendenti, e nonostante questi numeri assistiamo ancora ad una inspiegabile tendenza a sminuire il portato dell’industria italiana, mentre si prendono a punto di riferimento realtà esterne ai confini nazionali da cui nulla avete da imparare semmai da insegnare. Non può ritenersi che noi per avviare la transizione ecologica possiamo smantellare la nostra economia e le nostre imprese, la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale devono camminare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica», la transizione va fatta "con l’uomo al centro".
Ue parla di sovranità, impensabile pochi mesi fa
Sulle materie prime e sull'industria si lavora con «un approccio congiunto per una Ue che oggi inizia a parlare nientemeno che di sovranità, cosa impensabile qualche mese fa quando veniva confuso con un approccio autarchico, una pericolosa tendenza dei partiti di destra» ha evidenziato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’intervento all’assemblea di Assolombarda. «Non era così, chi opera nel campo del reale e non dell’ideologia e dell’utopia ha più facilità a vedere cosa poi si materializza».
Metteremo a terra il Pnrr, costi quel che costi
Sul Pnrr «non è in gioco il governo ma la modernzzzazione dell’Italia e la sua credibilità a livello internazionale. C'è chi tifa perché si fallisca come se non fosse interesse» di tutto il Paese. «Vi assicuro che i fondi li metteremo a terra costi quel che costi, modificheremo le parti che non vanno bene privilegeremo il profilo strategico» negli investimenti, «contratteremo con la Ue, faremo le norme necessarie a superare le lungaggini e le difficolta degli enti locali. Se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione».
Prioritaria la sfida degli investimenti nel Patto Ue
«La sfida sulla riforma della governance è sugli investimenti: se l’Europa fa scelte strategiche come la transizione verde, e la transizione digitale, la Difesa, poi non si possono punire le nazioni che investono sulla transizione con regole che non riconoscono valore aggiunto degli investimenti. Per noi è prioritaria la sfida di scomputare quegli investimenti dal calcolo rapporto debito Pil».
Vareremo a breve un Chips Act italiano
Il governo lavora per «varare a breve un Chips Act italiano» ha annunciato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «La politica dei semiconduttori si inserisce in un piano più ampio, volto a rendere l’Italia competitiva in settori ad alto contenuto tecnologico - ha aggiunto -. Il ramo Hi Tech deve attrarre imprese dall’estero ed evitare la fuga di quelle che operano in Italia».
Opportunità per l'Europa dal decoupling Usa-Cina
L’Ira «ha un impianto protezionistico, porta un rischio di delocalizzazione. Di fronte a questo scenario l’Europa non può non reagire, a maggior ragione perché Europa e Usa guardano allo stesso rivale sistemico, la Cina. Con intelligenza possiamo cogliere un’opportunità. Gli Stati Uniti perseguono progressivamente un decoupling, un disaccoppiamento dall’economia cinese: a noi offre l’opportunità di porci come fornitore alternativo, almeno per alcune materie prime critiche, estratte o processate in Europa e nei segmenti più carichi di innovazione e contenuto tecnologico».