Meloni a tutto campo: "Segnali di crescita. Migranti? Stop arrivi in Italia. Il Bonus di Conte come 6 manovre"
«Dopo un anno di governo sono in pace con la mia coscienza. Bisogna lavorare ancora di più ma l’Italia dà segnali di crescita molto incoraggianti». Con questa premessa il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha esordito nell’intervista rilasciata a Bruno Vespa per i programmi "Cinque minuti" e "Porta a Porta" in onda questa sera su Rai 1. Tanti i temi toccati dalla premier. A cominciare dallo stop deciso dai governi francese e tedesco ai migranti in arrivo dall’Italia: «La questione dei ricollocamenti è secondaria, cioè sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi. Il punto non è quindi come ci passiamo i migranti fra noi. L’unico modo per risolvere per tutti la questione è fermare i movimenti primari, cioè gli arrivi in Italia, e su questo continuo a lavorare. Vedo un cambio di mentalità, ma non vedo ancora risposte concrete». Sull'incarico a Mario Draghi di realizzare un rapporto sulla competitività nell’Ue da parte della Commissione europea, Meloni ha risposto: «Draghi è uno degli italiani più autorevoli che abbiamo. Spero che in un ruolo del genere possa avere un occhio di riguardo. E’ una buona notizia». La premier è tornata poi a criticare il superbonus per l’edilizia: «Giuseppe Conte ci ha fatto una campagna elettorale gratuitamente, ma i costi sono stati scaricati sui governi che venivano dopo», ha spiegato Meloni. «Le misure per l’edilizia sono sempre utili ma vanno fatte con criterio», ha aggiunto sottolineando che il superbonus è costato «oltre 2.000 euro per ogni cittadino italiano». E ancora: «I bonus edilizi messi in campo da Conte sono costati a oggi circa 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio, che è la legge più importante di tutte, e si fa sulla sanità, il lavoro le famiglie, il pubblico impiego, vale 20/30/35 miliardi. Quindi corrisponde da 4 a 6 leggi finanziarie. Qualcosa deve non aver funzionato». «Il tema del lavoro dipendente - ha proseguito - è stata la nostra priorità fin dall’inizio, per questo abbiamo concentrato le risorse sul taglio del cuneo contributivo». Parlando dei raid notturni con colpi di mitra all’impazzata della Camorra avvenuti a Caivano, Meloni ha affermato: «Sia chiaro che non mi faccio intimidire dalle "stese" della criminalità organizzata». Poi ha aggiunto: «Se fosse vero che c'è qualcuno che gestisce i soldi del reddito di cittadinanza, cioè la camorra, su questa cosa bisogna andare fino in fondo. Spero che la magistratura vada fino in fondo». Per quanto concerne l’accordo fra Ita Airways e Lufthansa, «ci dicono da anni di trovare una soluzione, come governo l’abbiamo trovata e mi aspetto che ci si dica bravi e che tutti quanti si remi nella stessa direzione. Chiediamo che l’Europa ci dia una mano». Sulla tassa sugli extraprofitti: «Rivendico il provvedimento sulle banche, che continuo a pensare giusto. Lo rivendico, dopodichè, per carità, se ci sono correttivi da fare per me si possono valutare, ma no marcia indietro». Poi ha specificato: «Modifiche si possono fare a parità di gettito», che è «qualcosa di meno» di tre miliardi». Sulla riforma costituzionale, con l’introduzione del premierato: «Siamo praticamente pronti, penso che nelle prossime settimane presenteremo ufficialmente» il testo. «Gli italiani ci hanno chiesto di farla, di dare stabilità e diritto di scegliere da chi farsi governare, abbiamo messo nero su bianco questi due obiettivi, poi vedremo il dibattito in Parlamento sperando che ci possano essere convergenze. Nella norma abbiamo tenuto conto delle indicazioni degli altri. Se non ci saranno i due terzi in Parlamento saranno gli italiani» a esprimersi con il referendum, ha aggiunto Meloni. Alla domanda di Vespa sulla possibilità di una coalizione con i socialisti nell’Ue, ha risposto: «E' molto difficile, non l’abbiamo fatta in Italia non vedo perchè in Europa. Ma questo dibattito sulle alleanze e le coalizioni è molto prematuro. Mi interessa che in futuro il ruolo dell’Italia non sia marginale, e mi auguro che tutti i partiti della coalizione alle Europee possano crescere. In Europa le alleanze si fanno dopo il voto». Meloni ha infine assicurato, ripetendo in romanesco una vignetta di Osho, che il ponte sullo stretto di Messina sarà fatto.