Il Pd ritrova la piazza e cerca il campo largo: in arrivo a Roma 175 pullman e 7 treni speciali
Dopo cinque anni il Pd torna in piazza in una grande manifestazione nazionale che nelle intenzioni vuole rinsaldare i legami con il proprio «popolo», come ha detto Elly Schlein, dopo «le fratture e le ferite degli anni scorsi». Ma vuole anche gettare le fondamenta di quel campo largo, unica prospettiva per rendere praticabile l’alternativa al centrodestra. Domani, infatti, in piazza del Popolo a Roma, non ci saranno solo gli esponenti Dem, da Schlein a Stefano Bonaccini, ma anche quelli di M5s, guidati da Giuseppe Conte, e di Avs, l’alleanza di Sinistra italiana e dei Verdi. Piazza del popolo, cinque anni fa, era il 30 settembre 2018, ospitò l’ultima manifestazione del Pd, convocata allora dal neo segretario Maurizio Martina, per ricostruire le basi dopo la batosta elettorale e dopo le dimissioni di Matteo Renzi, senza contare la precedente scissione di Articolo 1 di Bersani e Speranza. Dalla piazza i militanti gridarono a un Pd malconcio "unità, unità" e il segretario Martina rispose con un eloquente "abbiamo capito la lezione». Probabilmente domani il grido "unità, unità» sarà ripetuto, ma non indirizzato ai dirigenti del Pd, bensì a quelli di tutti i partiti di opposizione. Ma la presenza di M5s e Avs sarà, ne sono convinti al Nazareno, almeno beneaugurante verso questa prospettiva perseguita dalla segretaria. Non è un caso che tra gli interventi ci sarà quella della neosindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, capace di vincere tre settimane fa al primo turno grazie al campo largo; alleanza che si ripeterà anche in Abruzzo e in Sardegna con l’appoggio del Pd alla pentastellata Alessandra Todde, annunciato giovedì. I 175 pullman, i 7 treni speciali, e i 150 volontarie e volontari mobilitati per l’occasione, daranno vita a una manifestazione che propone dei contenuti che possono essere il nucleo della piattaforma del campo largo e che rappresentano anche una «contro manovra» rispetto a quella del governo Meloni: difesa della sanità pubblica, lotta per salari dignitosi, giustizia climatica, giustizia sociale, difesa dell’unità del Paese di fronte all’autonomia differenziata del governo. Il recente accordo con l’Albania e la proposta di riforma costituzionale dell’esecutivo, daranno altri motivi per alzare la voce. Fin qui le cose facili. Ma nella piattaforma della manifestazione c'è anche il tema complesso della pace, che per quanto riguarda la guerra in Ucraina ha diviso le scelte di Pd e M5s, ma che sul dramma in Medio Oriente vede i due partiti uniti nel chiedere una tregua umanitaria a Gaza.