Portò due volte il centrosinistra alla vittoria contro la superpotenza di Silvio Berlusconi, mettendo insieme forze che fra loro andavano d’accordo a fatica. Ora, dal Forum del Pd sull'Europa - in corso mentre a pochi chilometri FdI fa festa con Atreju - Romano Prodi dà una spinta alla segretaria Elly Schlein per il ruolo di guida di una futura alleanza delle opposizioni. «Ogni momento ha il suo federatore - dice il professore - e io credo che lei lo possa benissimo essere». Un carico da quaranta su un dibattito che pesa col bilancino i rapporti di forza nell’opposizione, specie fra Pd e M5s, e dentro lo stesso Pd: nell’area cattolica qualche riserva sul potenziale aggregatore della segretaria è già emersa, con uno sguardo all’ex premier Paolo Gentiloni.
Critiche di Prodi al Pd e la sua idea per il centrosinistra
Da Prodi, fondatore dell’Ulivo, arriva però anche una dura critica al Pd: «Il populismo è il rifugio di un popolo che non trova casa in un partito e molti non l’hanno più trovata nel Pd», per questo «in 15 anni ha perso 6 milioni di elettori. Ma resta l’unico partito politico con forti radici europee». Per il professore, nel centrosinistra l’asse del problema non sta tanto nella ricerca di un federatore, quanto nella volontà delle forze di opposizione «di farsi federare». Perché Iv e Azione sono le più restie, ma anche nel M5s non c'è entusiasmo.
Schlein e la sua visione per il futuro del Pd
Schlein coglie l'occasione per marcare il ruolo: «Lavoreremo sempre con generosità e responsabilità per far maturare alleanze e convergenze - afferma all’assemblea del partito - Allo stesso tempo, però, abbiamo dimostrato quanto non esista alcuna alternativa senza il Pd, perno imprescindibile di qualunque progetto alternativo per l’Italia». Il Forum Pd non è stato un anti Atreju, ma il confronto a distanza non è mancato. «Non ci sono mai stato - osserva Prodi -. Ma forse un tempo ci si poteva anche andare, oggi no. Quando chiamate Musk o Vox, questo vuol dire che vivete in un mondo diverso, statevene nel mondo diverso». Schlein rilancia: «Con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido», ha detto, ma «non solo non ci siamo sottratti al confronto» con Giorgia Meloni, «ma più volte l’ho richiesto io, non in casa sua o nostra, ma in un luogo televisivo, non televisivo... Non ho paura di nessun confronto con lei su niente».
Le indicazioni di Prodi per le liste europee
Da Prodi arrivano a Schlein indicazioni chiare sulle liste per le Europee. «Il Pd non deve usare le candidature come premio di consolazione, che pure è legittimo, ma come la costruzione di una classe dirigente che adagio adagio diventi leader nell’ambito europeo». Una critica che Schlein raccoglie, avvertendo le correnti: servono «liste aperte che mirano a rappresentare la società. Apriamoci e non accontentiamoci di noi stessi, non le viviamo come premio di consolazione, strumento di rivalsa o di conta interna, se ci sono delle correnti. Proviamo a portare dentro le forze più fresche e sensate e mischiamole con le competenze migliori che come partito possiamo esprimere».
Il ritorno di Enrico Letta e il suo avvertimento
Il Forum è anche l’occasione per il «ritorno» in pubblico di Enrico Letta a un evento del Pd. Dall’ex segretario, un avvertimento: «Dobbiamo evitare che si guardi alle prossime europee come a un sondaggio rispetto alle prossime politiche, in chiave domestica».
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