Seduta notturna della commissione Bilancio che prova a chiudere il dossier manovra. L’intenzione è di chiudere entro oggi il voto degli emendamenti in commissione, per affidare il mandato ai relatori a riferire in Aula il 20, dove inizierebbe la discussione generale. Mentre il voto di fiducia sul maxi-emendamento e il voto finale si terranno la mattina del 22.
Il governo non presenterà l'emendamento che dà ai medici dirigenti la possibilità di andare in pensione a 72 anni. «Un argomento così importante a quest’ora rischia di essere oggetto di un dibattito troppo frettoloso quindi il governo considera di ripresentarlo in un’altra occasione», ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. L'idea era quella di innalzare a 72 anni l’età pensionabile dei medici dirigenti e dei medici docenti universitari, mentre per gli infermieri l’età restava a 70 anni. «Già il testo del governo prevedeva la pensione a 70 anni su base volontaria per il personale medico e infermieristico, sono arrivate tante richieste di modificare il testo da parte di maggioranza e opposizione, e il governo è favorevole di estendere a 72 anni la possibilità anche allargandola ai docenti universitari della facoltà di medicina», aveva detto nel pomeriggio Ciriani.
Ma l'emendamento aveva riportato i medici sulle barricate, dopo lo sciopero di due settimane fa per i tagli alle pensioni: è «un insulto alla categoria, solo per salvare alcune lobby. Questa volta faremo le barricate e siamo disposti a indire nuovi scioperi da subito. Non si salva così la sanità pubblica», fa sapere l’Anaao Assomed, il principale dei sindacati dei medici ospedalieri. Intanto oggi stanno incrociando le braccia, per 24 ore, sempre i medici ma anche i veterinari e sanitari del Ssn: una protesta proclamata tra le altre sigle dalla Cisl e che mette a rischio circa 25mila interventi chirurgici. Il confronto resta comunque aperto, e si proverà a trattare fino all’ultimo.
Semafori verdi
Via libera della commissione Bilancio del Senato ai quattro emendamenti del governo alla manovra che prevedono, tra l’altro, la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo stretto con una parte delle risorse prese dal Fondo di coesione. Ok anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza. C'è l'ok anche per l’emendamento con il quale tutti i 40 milioni del 'tesoretto' per le modifiche parlamentari spettante alle opposizioni sono stati impiegati per il contrasto alla violenza sulle donne. Anche la maggioranza ha votato a favore. Applausi in commissione dopo il via libera alla misura.
Passa che l’emendamento dei relatori alla manovra riguardante la casa. Ok - dunque - alla specifica sugli affitti brevi voluta da FI per cui la cedolare secca è al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre. Ok anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e anche in base all’Isee.
Nessuna modifica sul Superbonus in arrivo con la manovra. Tra gli emendamenti alla manovra presentati nella notte e approvati dalla commissione Bilancio del Senato non risulta nessun intervento sul Superbonus.
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