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Premierato, bufera dopo le parole di La Russa sul ruolo del capo dello Stato: "La riforma ridimensiona i poteri del presidente della Repubblica"

Il Pd all'attacco del presidente del Senato che controbatte: "Il mio rispetto per Mattarella è conclamato"

La riforma sul premierato "lascerebbe" al presidente della Repubblica "i compiti che i padri costituenti vollero", ridimensionando quelli che i capi dello Stato nel tempo "hanno dovuto meritoriamente allargare per supplire alle carenze della politica", quelli "non strettamente previsti dalla Costituzione". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la cerimonia di auguri di fine anno con la stampa parlamentare.

Pd all'attacco: "Il presidente del Senato getta maschera, il vero obiettivo è Mattarella"

"Oggi il Presidente del Senato e fondatore di Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa, ha gettato la maschera e indicato qual è il vero obiettivo della riforma del premierato: ridurre gli attuali poteri del Presidente della Repubblica, nonostante la stragrande maggioranza degli italiani, come testimoniano i sondaggi, abbia a più riprese dimostrato di avere piena fiducia dell'operato del Quirinale.

Ragione in più dunque per contrastare in Parlamento e se sarà necessario con il referendum il premierato in salsa meloniana, pensato non certo per rispondere ai bisogni dell'Italia, ma piuttosto per demolire alla fondamenta la repubblica parlamentare e provare a limitare l'azione istituzionale di Mattarella, costantemente ancorata al pieno rispetto degli equilibri sanciti dalla nostra Costituzione". Lo afferma Federico Fornaro, componente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed esponente del Pd.

La controreplica di La Russa: "Totale rispetto per Mattarella è conclamato"

«Colpa mia che dimentico sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede. Oggi tutti i giornalisti presenti alla cerimonia dello Scaldino hanno capito bene, credo, le mie parole sul progetto di riforma costituzionale futura che non modifica i poteri del Presidente della Repubblica. Il totale rispetto verso il Presidente Mattarella è tanto ovvio quanto conclamato». A dirlo in una nota è il presidente del Senato Ignazio La Russa dopo le critiche arrivate dalle opposizioni.  «In ogni caso - aggiunge La Russa - ecco le mie parole pronunciate oggi: 'Credo che i poteri costituzionali non siano minimamente intaccati. Cioè nessuno degli articoli sui poteri del Presidente viene modificato. Si può dire: c'è una Costituzione materiale ormai che attribuisce al Presidente poteri più ampi di quella che la Costituzione in origine prevedeva. E un’elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri. Non eliminarli, ridimensionarli. Può darsi. Ma sarebbe un atto di salute della nostra Costituzione, non un atto di debolezza. Perché lascerebbe al Presidente della Repubblica quei compiti che i padri costituenti vollero in larga parte e che ha dovuto meritoriamente allargare - dico il Presidente; ma vuol dire i Presidenti - nel tempo, per supplire a carenze della politica, tra i quali quelle della necessità della politica di difendersi dalla durata troppo breve dei governi».

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