I “lumbard” delusi dalla Lega di Salvini, riuniti da Roberto Castelli, e i siciliani di Sud chiama Nord guidati da Cateno De Luca: è questa inattesa alleanza che si presenterà alle Europee sotto un simbolo in cui campeggia la parola Libertà, e che si dice pronta ad accogliere altri movimenti autonomisti e nordisti, con il non nascosto sottinteso di rubare voti alla Lega. L’intesa è stata presentata a Montecitorio dagli stessi De Luca e Castelli, nonché da Francesco Gallo e Laura Castelli, rispettivamente parlamentare e presidente di Sud Chiama Nord.
La nuova forza con cui Cateno De Luca si è presentato alla conferenza stampa assieme all’ex Guardasigilli Castelli, dipende dall’approvazione in Commissione Affari costituzionali del Senato dell’emendamento che conferma l’esenzione della raccolta delle firme per Sud chiama Nord, dopo che una prima formulazione dell’emendamento lo obbligava a raccogliere le sottoscrizioni. Con un atto di «generosità», ha detto De Luca, il partito è pronto ad allearsi con altri partiti autonomisti «offrendogli» una alleanza che li esenta dall’incombenza delle firme (30 mila in ciascuna delle 5 circoscrizioni).
Roberto Castelli ha indicato due motivi che lo hanno spinto all’accordo con Sud chiama Nord. In primo luogo il fatto che «la Lega di Salvini ha tradito gli ideali autonomisti» della Lega di Umberto Bossi, e l’ha trasformata «in un partito centralista»; di qui la fondazione del suo Partito popolare del Nord, che si oppone «al centralismo di Roma e al centralismo di Bruxelles».
Il secondo motivo risiede nella proposta politica di Sud chiama Nord, che ha sposato l’autonomismo. «Non sarà facile - ha ammesso l’ex Guardasigilli - dire che ci alleiamo con un partito siciliano, ma noi ci crediamo e parafrasando Manzoni diciamo “questo matrimonio s’ha da fare”. Ai leghisti delusi dico che la parola Nord sta solo nel nostro simbolo, quindi gettino il cuore oltre l’ostacolo». Alla domanda se si cercherà l’appoggio esplicito di Bossi, De Luca ha risposto ricordando di aver incontrato Bossi a Gemonio lo scorso 22 settembre: «Cercherò di andarlo a trovare di nuovo». Castelli ha invece osservato che «Bossi è un senatore della Lega Salvini premier, ma il fatto che la parola Nord sia evocata nel nostro simbolo gli farà piacere. Gli chiederò il voto, poi c’è il segreto dell’urna».
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