Difendono la decisione presa ieri di confermare la chiusura il prossimo 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan, i membri del consiglio d’istituto dell’istituto comprensivo statale Iqbal Masih di Pioltello, nel Milanese, e chiedono di rispettarla e di poter «tornare a vivere con tranquillità la scuola».
Parole che arrivano assieme alla risposta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla lettera della vicepreside Maria Rendani, che a lui si era rivolta invitandolo a visitare la scuola: «Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla», sottolinea il capo dello Stato, «desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come - al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo - apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo».
Non si placano però le polemiche e anzi raggiungono il Parlamento dove FdI ha annunciato una interrogazione al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per sapere cosa intenda fare ora. Nella visita ispettiva del 18 marzo, ha spiegato il Consiglio di istituto in una lunga nota, sono state trovate alcune irregolarità nella delibera sul calendario scolastico, ovvero il fatto che erano previsti «quattro giorni di sospensione delle lezioni a fronte del massimo di tre giorni" che potevano essere decisi dalla scuola, che la delibera della Regione non preveda la possibilità di anticipare l’inizio delle lezioni per compensare (cosa che avevano scelto di fare a Pioltello) e inoltre «l'assenza di espresse motivazioni di carattere didattico nella delibera del Consiglio di Istituto per i giorni di sospensione».
Da qui la decisione ieri di 'rinunciare' a due dei giorni di vacanza previsti (lunedì 29 e martedì 30 aprile) confermando invece la chiusura del 10 per Eid al Fitr e di venerdì 26 aprile, giorno dopo la festa della Liberazione. Date scelte considerando l’alto tasso di assenze nei due giorni «che compromette l’efficace svolgimento delle attività didattiche ed educative programmate, anche in coerenza con le scelte educative». Si è trattato di una decisione «nata spontaneamente al nostro interno, sulla base di motivazioni che riteniamo coerenti con il diritto all’educazione e all’istruzione, con la Costituzione Italiana e che origina dalla considerazione operata dal Collegio Docenti» hanno spiegato dal Consiglio d’istituto annunciando che il 21 maggio per la Giornata mondiale della Diversità Culturale la scuola organizzerà un dialogo «sui temi dell’inclusione, dell’interazione tra culture e del confronto tra religioni».
Per il presidente della Lombardia Attilio Fontana chiudere per la fine del Ramadan però è una scelta «assolutamente fuori luogo». «Non è detto che per rispettare» le feste religiose «si debba chiudere una scuola. Si possono rispettare anche in un altro modo mi sembra» ha osservato. È una «scelta scandalosa» di "integrazione al contrario» secondo l’eurodeputata leghista Silvia Sardone, prima a sollevare la polemica mentre ha parlato di «qualcosa di inverosimile» il parlamentare di FdI Riccardo De Corato annunciando l’interrogazione a Valditara. «La nostra abilità di raggiungere l’unità nella diversità - hanno concluso dal Consiglio d’Istituto citando il Mahatma Gandhi - sarà la bellezza e il test per la nostra civiltà».
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