Via libera alla separazione delle carriere dei magistrati in Consiglio dei ministri: a quanto si apprende, è stato infatti ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. L’approvazione, a quanto viene spiegato, è stata salutata da un applauso.
«Provvedimento epocale si articola su tre principi fondamentali: il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e la elezione del Csm». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in conferenza stampa. «Il secondo punto della riforma è la composizione e elezione del Consiglio superiore della magistratura: questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste» che non hanno portato a «rimedi a quelli della degenerazione correntizia. Interrompere questo legame» che «ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio».
Con l’Anm «il discorso è e deve essere sempre aperto, noi accettiamo le critiche, sono il sale della democrazia, accettiamo contributi e suggerimenti ma anche loro devono accettare un principio fondamentale che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. E se ci viene dato mandato di separare le carriere noi obbediamo alla sovranità che appartiene al popolo, secondo quello che è scritto nella Costituzione».
Meloni: forze conservazione contro di noi, non abbiamo paura
La separazione delle carriere «è una riforma giusta, necessaria, storica. E si aggiunge alle altre riforme che questo governo ha già varato, come la riforma del fisco e la riforma istituzionale. Continueremo così, perché in questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi. Ma non abbiamo paura, siamo qui per fare quello che va fatto e alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a giudicarci». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio dopo il varo della riforma in Cdm.
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