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Europee e amministrative in Sicilia, scongiurato il caos ai seggi: rientrato l’allarme per le rinunce di scrutatori e presidenti

«Non c’è stata alcuna emergenza: i seggi elettorali a Palermo per le Europee si sono aperti regolarmente». L’assessore comunale ai Servizi demografici ed elettorali, Dario Falzone, taglia corto: non accetta l’immagine di una macchina amministrativa traballante, emersa dalle numerose rinunce, venerdì, di presidenti e scrutatori, ieri sostituiti, non senza problemi e patemi, ai seggi.
«C’è stato un allarmismo esagerato. Tutto ha funzionato perfettamente, chi non aveva confermato la propria presenza è stato subito avvicendato e alle 15 (di ieri, ndr) le operazioni di voto si sono aperte senza alcun problema». Sì, perché per queste Europee e Amministrative, che riguardano 37 Comuni della Sicilia, si vota per la prima volta anche di sabato e le urne sono state aperte ieri pomeriggio, con insediamento degli addetti alle operazioni di voto alle 8 del mattino.
Oggi secondo giorno di operazioni elettorali: si vota dalle 7 alle 23. L’altroieri nel capoluogo la formazione dei seggi sembrava appesa a un filo, perché 1.700 scrutatori e 58 presidenti avevano annunciato che non avrebbero risposto alla chiamata. «Colpa» soprattutto delle retribuzioni che, decise a livello centrale, sono ritenute decisamente basse, dato che ammontano a 138 euro per i presidenti e 98 per gli scrutatori: qualcosa in più viene pagato dove si vota anche per eleggere i sindaci.

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