«Ho deciso di dimettermi da portavoce del ministro Lollobrigida», annuncia Paolo Signorelli nel colloquio con il Foglio in cui spiega la scelta «per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo». «Non voglio fare assolutamente la vittima, ma è giusto per tutti che ora mi faccia da parte», osserva il giornalista finito al centro delle polemiche dopo la diffusione delle chat di qualche anno fa con Fabrizio Piscitelli. «Era un’altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo», sottolinea a proposito di quelle frasi antisemite e dei rapporti con 'Diabolik'. «Il passato non si rinnega, anche se si commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad ambienti che per tanti motivi ho frequentato», rileva ancora. «Questa bufera mi impedisce di continuare a fare il mio lavoro: così - annuncia - ho rassegnato le dimissioni che il ministro ha accettato. Lo ringrazio per la vicinanza alla mia famiglia e la conferma della stima nei miei confronti. Ringrazio Giorgia Meloni, Arianna e tutti coloro i quali ho avuto il piacere di lavorare».