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M5S, l'affondo di Grillo su Conte: «Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo». Irritazione tra gli eletti

Le chat pentastellate oggi sono in silenzio ma alla Camera e al Senato in M5s le parole di Grillo hanno fatto parecchio rumore. Quegli attacchi all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte da parte del fondatore del Movimento non sono stati graditi a molti deputati e senatori. «Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo», l’ironia dell’ex comico. Affermazioni arrivate a poche ore dalla manifestazione di piazza delle forze dell’opposizione contro le riforme del governo e che - questo il 'refrain' - rischiano di delegittimare l’ex premier. Grillo e Conte si sono visti venerdì, un faccia a faccia di un’ora definito 'cordiale'. Una riunione durante la quale Conte ha analizzato il voto delle Europee e riportato l’esito dell’assemblea dei gruppi tenutasi a Montecitorio e la volontà di organizzare un’assemblea Costituente entro l’autunno. Ieri però Grillo durante il suo spettacolo teatrale 'Io sono un altro' a Fiesole è stato netto: «E' l’epoca di Conte, il M5s si è vaporizzato». Con Conte definito nuovamente come «un accademico, un professore, un avvocato».
Qualcuno ha tradotto il suo ragionamento come «la solita provocazione», frutto di «battute eccezionali» e della sua proverbiale autoironia. La maggioranza dei pentastellati, però, ritiene che quella del fondatore M5s sia stata un’uscita di cattivo gusto, «un modo per far male al Movimento». «Ma ci tiene ancora alla sua creatura o vuole ucciderla?», si chiede un esponente di peso del Movimento parlando con l’Agi.
In pochi commentano apertamente, altri ricordano che il giorno delle Europee Grillo era in Sardegna, altri ancora sottolineano come in questo modo l’ex comico abbia ottenuto il risultato di fare pubblicità al suo spettacolo.
Sta di fatto che il Movimento si ritrova a fronteggiare non solo le problematiche sorte dopo il risultato negativo delle elezioni dell’8 e del 9 giugno - sul tavolo soprattutto il superamento del vincolo del secondo mandato e una nuova piattaforma programmatica che vada anche al di là dei tradizionali cavalli di battaglia pentastellati - ma anche le riflessioni della maggioranza di centrodestra che, per dirla con le parole dell’azzurro Maurizio Gasparri, sottolinea come Grillo abbia di fatto «liquidato» Conte. «'Nè di destra nè di sinistrà. Lo sento dire da molti anni. Da quelli di destra», osserva il capogruppo del M5S al Senato Stefano Patuanelli su X, rispondendo a chi come Virginia Raggi e Danilo Toninelli hanno chiesto un ritorno alle origini del Movimento. Ex parlamentari proprio come Danilo Toninelli si sono schierati al fianco di Grillo. «Il Movimento è lui», la tesi dell’ex ministro. Ma tra gli eletti, all’indomani delle frasi pronunciate dall’ex comico sul presidente M5s, c'è chi ora vorrebbe recidere il cordone ombelicale con il fondatore e tagliare dunque qualsiasi collegamento con lui.

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