«Sono dispiaciuto, penso che il centrodestra rischi adesso un boomerang elettorale non solo al Sud ma anche al Nord. Da governatore farò di tutto per difendere la mia terra e i miei cittadini». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, commentando il via libera all’Autonomia differenziata. «Con questa legge approvata senza nemmeno un adeguato dibattito, temo che la nostra coalizione non riuscirà a compensare le preoccupazioni degli elettori del Sud con qualche voto in più, forse, al Nord», afferma Occhiuto. «Questa legge doveva essere costruita come un treno con tre vagoni: l’Autonomia, la garanzia del finanziamento dei Lep su tutto il territorio nazionale, e poi la perequazione. Invece hanno riempito solo un vagone, e non va bene», sostiene il governatore. Per Occhiuto «di notte e in fretta è stata votata la legge per dare un contentino a una forza politica di maggioranza».
La replica di Schifani
«Non sono preoccupato. Tutta questa preoccupazione del presidente Occhiuto non la condivido anche perchè è da tempo che si discute all’interno del partito. Lui stesso si è vantato in passato come FI avesse apportato delle modifiche positive sul testo iniziale Calderoli. Vorrei ricordare una cosa. Stiamo parlando dell’applicazione di un articolo della Costituzione introdotto nel gennaio del 2001 dal centro sinistra soltanto con tre voti di vantaggio in Senato. Se la sinistra si è pentita ne prendiamo atto». Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani nel Filo diretto di Rai News24 condotto da Roberto Vicaretti.
«Tutta questa preoccupazione del presidente Occhiuto non la condivido - continua il governatore siciliano - anche perchè da tempo si discute all’interno del partito di questo tema. Lui stesso si è vantato nel passato come FI avesse apportato delle modifiche positive sul testo iniziale di Calderoli. Stiamo parlando dell’applicazione di un articolo della Costituzione che è stato introdotto dal centrosinistra, questa è storia. Se la sinistra se n'è pentita ne prendiamo atto. Il testo è stato notevolmente migliorato con dei paletti correttivi anche grazie a FI».
«L'autonomia differenziata non spacca nulla. Sono stati introdotti anche grazie a FI dei paletti correttivi che pongono un freno intelligente all’attuazione di questo regionalismo. Spiegheremo bene come andranno le cose. Il mezzogiorno però deve scrollarsi di dosso questa tendenza a colpevolizzarsi. Io governo la Sicilia da quasi 2 anni. Il problema è la capacità di spesa. Mi sono insediato e ho trovato ben 1 miliardo e 400 milioni del fondo sociale europeo non spesi perchè la macchina amministrativa non è riuscita a farlo». Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani nel Filo diretto di Rai News24.
Autonomia differenziata, un metodo per monitorarne gli effetti
Messa a punto una metodologia per monitorarne gli effetti dell’autonomia differenziata, che darà i primi risultati non appena verrà concessa ad una o più Regioni. E' il frutto del lavoro del C.R.E.A. Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), che oggi ha presentato il Rapporto 2024 'Opportunità di tutela della Salute: le Performance Regionalì. In una prima fase, spiega il C.R.E.A., sono state calcolate e poi comparate, per il periodo 2017- 2022, le dinamiche su dieci indicatori in gruppi di Regioni: il gruppo delle Province/Regioni Autonome o a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige con Trento e Bolzano) verso le altre, quelle in Piano di Rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia) sempre verso le altre e quello delle Regioni che hanno richiesto l’autonomia differenziata nel 2017 (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), ancora una volta verso le altre. I risultati sono stati aggregati in aree di miglioramento e peggioramento, e sono stati sintetizzati, per ogni gruppo di Regioni, in un indice numerico: l’Indice Sintetico Ponderato (ISP), misura del rapporto tra le aree di peggioramento e di miglioramento nel periodo considerato. Il valore 0 indica una complessiva compensazione fra i miglioramenti e i peggioramenti regionali, il valore 1 un miglioramento per tutte le Regioni del gruppo e il -1 un loro peggioramento. Nel primo confronto, per le Province/Regioni Autonome o a Statuto Speciale l’ISP è di 0,38 e 0,40 per le altre. Quindi, nel periodo 2017- 2022, afferma il C.R.E.A., «la dinamica nelle Province/Regioni Autonome o a Statuto Speciale è stata (leggermente) peggiore che nel gruppo delle altre». Nel secondo confronto, le Regioni in Piano di rientro registrano un ISP pari a 0,44, verso lo 0,37 delle altre: «le Regioni in Piano di Rientro sono andate meglio delle atre». Infine, nel terzo confronto, le Regioni che hanno chiesto l’autonomia differenziata registrano un ISP pari a 0,36 verso lo 0,40 delle altre.
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