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Gay Pride, cortei in 7 città "contro le leggi dittatura". Schlein a Milano: "Serve una legge contro le discriminazioni"

Manifestazioni anche a Bari, Cagliari, Dolo, Napoli, Ragusa e Treviso

In sette città sfilano i cortei dell'Onda Pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone Lgbtqi+ organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali.

A Milano decine di migliaia di persone stanno sfilando verso l'Arco della Pace dove ci saranno anche gli interventi istituzionali delle autorità. Presenti, tra gli altri, il carro del Pd con la segretaria Elly Schlein, del M5s, della Cgil e dei Sentinelli. Il carro di apertura del Milano Pride quest'anno è formato da un gruppo di cargo bike, un progetto di Cig Arcigay Milano al quale hanno collaborato tante parti della comunità ciclistica milanese.  E' presente anche un finto cardinale, con tanto di abiti rosso porpora, che sta sventolando una bandiera del Vaticano con scritto 'frociaggine' riprendendo le parole del Papa sulla presenza di omosessuali nei seminari.

"Sarà anche oggi una giornata di partecipazione per i diritti di tutti, per i diritti LGBTQ che sono fondamentali e come tali vanno riconosciuti", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando al Pride di Milano, dove sfila con il carro del Pd. "Ci sono sette parate oggi, è una giornata di orgoglio e di visibilità per le battaglie dei diritti, a partire da quella per una legge contro la omotransfobia - ha aggiunto -, continua a essercene bisogno davanti alle tante e troppe aggressioni e discriminazioni che queste persone vivono ogni giorno". Inoltre "vogliamo il matrimonio egualitario, perché l'amore non si discrimina e non lasceremo decidere alla destra chi abbiamo il diritto di amare", ha concluso.

Elly Schlein alla sfilata di Milano

La segretaria del PD, Elly Schlein, è  al Milano Pride. "È gravissimo - dice in merito all'inchiesta di Fanpage sui giovani di Fd i- che la presidente del Consiglio, anziché rispondere, affrontare e prendere provvedimenti sul merito che emerge dell'inchiesta che rileva un problema molto grande alla base della sua giovanile di antisemitismo, razzismo e apologia del fascismo, abbia colto l'occasione per un attacco molto forte alla libertà di stampa e alla libertà dei giornalisti. È come se avesse detto che sarebbe stato meglio non venisse fuori. Invece i cittadini hanno il diritto di sapere quello che succede dentro al partito che esprime la presidente del Consiglio di questo Paese. Ed è incredibile che Meloni non abbia trovato la forza di prendere le distanze e cacciare queste persone dal suo partito" ha aggiunto Schlein.

"Sarà anche oggi una giornata di partecipazione per i diritti di tutti, per i diritti LGBTQ che sono fondamentali e come tali vanno riconosciuti". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando al Pride di Milano, dove sfila con il carro del Pd. "Ci sono sette parate oggi, è una giornata di orgoglio e di visibilità per le battaglie dei diritti, a partire da quella per una legge contro la omotransfobia - ha aggiunto -, continua a essercene bisogno davanti alle tante e troppe aggressioni e discriminazioni che queste persone vivono ogni giorno". Inoltre "vogliamo il matrimonio egualitario, perché l'amore non si discrimina e non lasceremo decidere alla destra chi abbiamo il diritto di amare", ha concluso.

commentando le parole di Marina Berlusconi sui diritti:   "Io sono sempre felice quando c'è il riconoscimento dell'eguaglianza. Devo dire che dovrebbe essere una cosa molto più trasversale di quella che è perché ci sono altri Paesi dove pure le destre sono arrivate al Governo e non hanno modificato gli avanzamenti importanti come il matrimonio egualitario. Quindi non si capisce perché la destra italiana sia decisa a rimanere quella più indietro in assoluto in Europa su questi temi e a contrastare questi diritti fondamentali".

"Durante questo anno e mezzo di governo Meloni l'Italia è scivolata alla 36eiesima posizione su 48 nella classifica sui diritti Lgbtqia+. Non lo possiamo accettare, vogliamo portare l'Italia nel futuro e pienamente in Europa. Serve una legge per non lasciare soli i sindaci sul riconoscimento delle coppie omogenitoriali - ha detto -. Al G7 si è persa un'occasione per colpa del governo italiano, mancano le parole identità di genere e orientamento sessuale nella dichiarazione finale. Un passo indietro clamoroso".

Sette le città dell'Onda Pride

Per l'ultimo fine settimana di giugno, il Pride Month, sono 7 le città che oggi sono attraversate dai cortei dell'Onda Pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone Lgbtqi+ organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali. Appuntamento a Milano con concentramento alle 15 in via Vittorio Pisani; a Bari alle 15 in piazza Umberto I; a Cagliari con il Sardegna Pride in partenza alle 17 da Parco della Musica; a Dolo con il Riviera Pride, con raduno alle 17 in piazza Cantiere; a Napoli dove il corteo parte alle 16 da piazza del Municipio; a Ragusa con ritrovo alle 17,30 sul lungomare Andrea Doria, a Treviso con inizio alle 17 dalla Palla di Ferro.

"Nel clima inquietante di una presidente del Consiglio che agita fantasmi golpisti dietro l'esercizio della sacrosanta libertà di informazione - afferma il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzani - la nostra mobilitazione prosegue e non fa sconti. La presidente del Consiglio, invece di parlarci del lavoro dei giornalisti, deve spiegarci come mai nelle fila del suo partito si inneggi al fascismo in maniera aperta ed evidente. E coerente, voglio aggiungere, alle politiche persecutorie verso donne, stranieri, persone Lgbtqi+ che da mesi Giorgia meloni mette in atto. Questo si, come nei regimi". Parlando poi del dl Sicurezza in discussione in Parlamento aggiunge: "Nel testo troviamo la pena del carcere per chi blocca il traffico su una strada per una manifestazione non violenta.

Come nelle dittature. Per noi è ormai un'evidenza: questo governo e questa maggioranza si muovono pericolosamente fuori dal dettato costituzionale. Sono loro la minaccia alla democrazia, non chi li critica. Contro questa cultura politica e contro queste 'leggi dittatura' siamo pronti a riempire le strade, in una giornata di orgoglio e protesta indimenticabile", conclude Piazzoni.

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