Il nuovo primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer ha deciso di abbandonare il programma di espulsione dei migranti verso il Ruanda voluto dai conservatori, forte di un mandato popolare che, ha detto, «è chiaro» ed è «per il cambiamento».
In una conferenza stampa a Downing Street, dopo aver incontrato per la prima volta il suo gabinetto, Starmer ha anche detto di voler attuare «una politica che funzioni» per i cittadini.
I laburisti hanno vinto in maniera schiacciante, con 412 seggi (su un totale di 650), nelle elezioni generali anticipate a fronte di una sconfitta senza precedenti per i conservatori che rimangono con appena 121 deputati.
Starmer ha rivelato che nel primo incontro con la squadra di ministri ha spiegato loro «come mettere in pratica i piani contenuti nel programma elettorale» oltre a dettagliare «esattamente» quello che si aspetta «in termini di standard, esecuzione e fiducia».
"Per la prima volta in più di 20 anni, abbiamo la maggioranza in Inghilterra, Scozia e Galles e questo è un chiaro mandato per governare in tutti e quattro gli angoli del Regno Unito e, quindi, da domani mi recherò in tutte e quattro le nazioni», ha detto.
Quel tour, ha spiegato, inizierà in Scozia, proseguirà nell’Irlanda del Nord, poi passerà per il Galles per tornare in Inghilterra per «stabilire un modo di lavorare in tutto il Regno Unito, che sarà diverso e migliore di prima».
Il leader laburista ha assicurato che «non si fermerà finchè non avrà realizzato il cambiamento» per il quale i cittadini hanno votato e ha affermato che questo esecutivo ha «una mentalità di servizio. Il nostro Paese viene al primo posto, e il partito al secondo posto. E non è uno slogan».
Per quanto riguarda i progetti futuri, è stato molto chiaro nell’affermare che il controverso piano di immigrazione del precedente governo conservatore, il cosiddetto 'piano Ruandà (per deportare i futuri richiedenti asilo che accedono al Regno Unito su barconi attraverso il Canale La Mancha), è «morto e sepolto».
Starmer si è circondato dei pesi massimi della sua squadra di quando era all’opposizione, con Angela Rayner come «numero due» e Rachel Reeves a capo dell’Economia.
David Lammy è il nuovo capo degli Esteri, John Healey è a capo della Difesa, Yvette Cooper si occuperà dell’Interno e il coordinatore della campagna laburista, Pat McFadden, guiderà il Cabinet Office (paragonabile alla nostra funzione di sottosegretario alla Presidenza del consiglio) come cancelliere del Ducato di Lancaster
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