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Il Decreto infrastrutture è legge, introdotte misure sul Ponte. Ciucci: “Tempi e costi contenuti”

Ok definitivo alla conversione in legge del decreto Infrastrutture: l’aula del Senato l’ha approvato confermando la fiducia al governo con 98 voti favorevoli e 58 contrari. Anche a Montecitorio il provvedimento aveva avuto il via libera con la questione di fiducia, votata lo scorso 30 luglio. Il decreto introduce misure sulle concessioni autostradali ma anche sul ponte sullo Stretto di Messina (per cui ad esempio l'approvazione del progetto esecutivo avverrà «per fasi costruttive"), altre sul processo penale con una revisione di tempi e modi per le richieste di trattazione orale del ricorso, fino allo sport.

Le parole

Il decreto Infrastrutture «apporta alcuni perfezionamenti sulle procedure già in atto, con l'obiettivo di ottimizzare la costruzione dell’opera, contenendo tempi e costi». Lo scrive in una nota l’ad della società Stretto di Messina Pietro Ciucci, ricordando che la società «sta portando avanti l’aggiornamento progettuale e l’iter autorizzativo nel pieno rispetto della normativa, compreso l'aggiornamento degli studi ambientali (Via; VIncA, relazione paesaggistica, verifica preventiva interesse archeologico), e nessuna attività lavorativa potrà essere avviata senza la preventiva approvazione del Cipess, con tutti i pareri ambientali previsti». Come già comunicato, entro il 12 settembre Stretto di Messina provvederà ad inviare le integrazioni richieste alle commissioni Via-Vas del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Soltanto successivamente, e comunque entro il 31 dicembre, avrà luogo l’esame da parte del Cipess ai fini dell’approvazione del progetto definitivo». L’ad nella nota replica alle osservazioni avanzate dal Wwf secondo le quali il Ponte sullo stretto occuperà 70mila mq sulle rotte migratorie di 327 specie.
«Stretto di Messina ha, da sempre, mostrato grande attenzione nei confronti dell’ambiente, scrive Ciucci. «Un monitoraggio ambientale ante operam, durante i lavori e post operam, - continua - è stato previsto sin dalle prime fasi progettuali, con particolare attenzione ad atmosfera, ambiente marino, acque superficiali e acque sotterranee, suolo e sottosuolo, flora e fauna, ecosistemi, rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, paesaggio, stato Fisico dei Luoghi e viabilità dei cantieri, ambiente sociale. La società conosce l’importanza strategica delle rotte migratorie sullo Stretto di Messina e ha ripreso ormai da mesi il monitoraggio, mediante utilizzo di radar orizzontali e verticali che consentono la localizzazione dei volatili, registrando l’altitudine del loro passaggio. Tali studi, i cui esiti saranno resi pubblici, hanno ulteriormente confermato che solo una parte delle rotte migratorie interessa l'area in cui sarà realizzato il ponte e che tali rotte sono ubicate prevalentemente ad altitudini superiori a quelle delle strutture dell’opera».

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