"Ho drogato 10 anni mia moglie per farla stuprare". La confessione choc di Dominique Pelicot. Anche la figlia lo accusa di essere stata abusata
«Confesso tutti i fatti di cui sono accusato, senza eccezioni": la voce di Dominique Pelicot, l’uomo accusato di aver drogato la moglie per 10 anni per stuprarla e farla stuprare da decine di uomini, risuona nell’aula del tribunale di Avignone, nel sud della Francia. Nel silenzio, prosegue: «sono uno stupratore». Poi si rivolta verso il banco degli accusati, dove siedono alcuni dei 50 coimputati con lui nel processo, e continua: «Lo sono come loro - dice mentre dal gruppo si leva un brusio di disapprovazione - tutti loro conoscevano lo stato di mia moglie prima di venire, sapevano tutto, non possono dire di no. Settantuno anni, Dominique Pelicot aggiunge poi abbassando un pò la voce accennando alla ormai ex moglie: «Gisèle non se lo meritava». Pelicot ha fatto ritorno come imputato in aula dopo una settimana in cui era stato assente per motivi di salute. Era stato male per un calcolo renale e un’infezione con complicazioni alla prostata. Ieri sera, il via libera dei medici alla sua presenza in aula, anche se con interrogatori distanziati. Nei prossimi giorni dovrebbe ancora deporre davanti ai giudici in questo processo cominciato all’inizio del mese e previsto fino a metà dicembre. L’uomo documentava tutti gli stupri nei suoi file archiviati sul computer. La confessione di oggi non ha comportato altre spiegazioni o dettagli del suo comportamento. Molto atteso anche il momento in cui prenderanno la parola gli altri imputati, uomini di età fra i 26 e i 74 anni, soltanto alcuni dei quali negano l’accusa di stupro. L’incredibile vicenda, con la moglie drogata dal marito per 10 anni, fino al 2020, e «proposta» ad altri uomini che la violentavano a turno senza contropartita, è venuta alla luce soltanto quando l’uomo fu fermato mentre stava girando un video che riprendeva sotto le gonne tre donne in un centro commerciale. Passando al setaccio il suo computer, gli inquirenti scoprirono file registrati nel corso di 10 anni con stupri e violenze di ogni genere su sua moglie, oggi sua ex moglie, Gisèle, tutti girati nella casa in cui viveva la coppia, a Mazan. «Anche se sembra paradossale - ha detto oggi in aula Pelicot - io non ho mai considerato mia moglie come un oggetto, anche se purtroppo i video mostrano il contrario. Mi pento di quello che ho fatto, chiedo perdono, anche se quello che ho fatto è imperdonabile». Appendice atroce all’udienza di oggi, lo scambio di accuse di Pelicot con la figlia, che da quando i fatti sono emersi è convinta di essere stata anche lei drogata dal padre, come successo alla madre. Pelicot, accusato dalla figlia di mentire, ha continuato a negare nonostante una foto ritrovata nel computer della figlia, nuda: «Non ho mai toccato, drogato né scattato foto di mia figlia. Mia figlia per me è come i miei nipoti, sono dei gioielli, non si toccano».