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Aggressioni ai sanitari: dal Governo più fondi per la videosorveglianza e pene più severe

Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario

ROMA (ITALPRESS) – “Nessuno pensi di continuare a fare cassa sulla pelle del Servizio Sanitario Nazionale e dei suoi professionisti”. Lo affermano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, Guido Quici Presidente Nazionale Cimo-Fesmed e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up che serrano le fila dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge

Per chi commette violenze ai danni di personale «è previsto l’aumento delle pene fino a 5 anni e l'arresto obbligatorio nella flagranza del reato, con la possibilità di differire l’arresto non oltre le 48 ore. E’ un forte effetto deterrente. Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato ed ambienti essenziali come quelli ospedalieri devastati è una cosa intollerabile» ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri. «E' intenzione del governo prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni». Così il sottosegretario Alfredo Mantovano in conferenza stampa al termine del Cdm a proposito del decreto legge per contrastare la violenza nei confronti dei professionisti sanitari. Le norme sulla videosorveglianza non sono state inserite nel dl «perché è necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario».

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