Martedì 19 Novembre 2024

Elezioni regionali, il Centrosinistra vince in Emilia Romagna e Umbria: vincono Michele de Pascale e Stefania Proietti

Il Centrosinistra vince sia in Emilia Romagna che in Umbria, dove torna a conquistare la Regione. «Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità. Un ringraziamento sentito va a Donatella Tesei ed Elena Ugolini per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale» ha scritto su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In Emilia Romagna una «vittoria emozionante e commovente», con «un dato straordinario che si profila per il Pd», «perno dell’alternativa a queste destre» esulta  Elly Schlein  in diretta su Rainews, la segretaria del Pd è attesa in questi momenti a Perugia per raggiungere la candidata presidente della Regione Stefania Proietti che i dati - parziali - danno ormai in netto vantaggio sul centrodestra. Il centrosinistra, quindi, centra la "remuntada" alle elezioni regionali. Dal 2-1 per il centrodestra all’inizio della tornata all’1-2 per il centrosinistra. Dopo la sconfitta in Liguria, il fronte progressista conferma l’Emilia-Romagna e strappa l’Umbria al centrodestra, ripristinando quella cintura rossa che era stata spezzata proprio dalla vittoria di Donatella Tesei nel 2019. La governatrice uscente è rimasta a una incollatura da Stefania Proietti, sindaca di Assisi candidata con il centrosinistra, per buona parte dello spoglio. Poi, Proietti ha preso il largo e la vittoria si è concretizzata nel tardo pomeriggio. Una "doppietta" che incoraggia i leader del centrosinistra a insistere nella costruzione della coalizione.  Il largo risultato del Pd, che in Emilia-Romagna sfonda il tetto del 40 per cento, rinsalda infatti quella pax interna messa in discussione dalla sconfitta in Liguria. Un successo che conferma lo stato di buona salute del Pd evidenziato paradossalmente proprio nella tornata elettorale della regione di Ponente, che ha visto i dem affermarsi come primo partito. Così come in Umbria, con il Pd al 31,9 per cento, quasi 12 punti sopra Fratelli d’Italia, ferma al 19,58 (quando le sezioni scrutinate erano 500 su 1.000). Confermato anche lo stato di buona salute di Alleanza Verdi e Sinistra così come le difficoltà del Movimento 5 Stelle: alle europee di giugno il consenso del partito guidato da Conte era pari all’8,9 per cento contro l’attuale 4,93 per cento. Così in Emilia Romagna dove i Cinque Stelle si fermano al 3,6 per cento contro il 7,2 per cento delle europee. ( «Unità» è stata anche l’immagine che i leader del centrosinistra hanno tentato di restituire plasticamente con la piazza organizzata in extremis a poche ore dal silenzio elettorale quando Schlein, Conte e Fratoianni si sono compattati attorno a Proietti in difesa della sanità pubblica. Chi ha partecipato al presidio davanti all’ospedale Santa Maria ha inviato un messaggio chiaro ai capi dell’opposizione: «State uniti, basta litigare». Un riferimento a quanto accaduto in Liguria, con il candidato Andrea Orlando sconfitto dai veti su Matteo Renzi e Italia Viva, prima ancora che da Marco Bucci. Non a caso proprio Renzi sottolinea che «il centrosinistra unito vince. Il centrosinistra diviso perde. Lo dice la matematica da sempre, lo conferma la politica oggi». E da Italia Viva, Raffaella Paita aggiunge: «Qualcuno lo capirà, prima o poi?». Quel «qualcuno» suona come un richiamo diretto a Giuseppe Conte, il più netto enl dire 'nò all’ingresso di Renzi e dei suoi candidati nel perimetro di centrosinistra. Tuttavia, riserve su Italia Viva sono state avanzate, alla vigilia del voto in Liguria, anche da Avs e Azione. L’alleanza rosso-verde, alla luce della vittoria in Umbria, auspica ora che «quando una coalizione si configura come uno spazio di lavoro comune, come visto qui in Umbria, quando lavora bene i risultati si vedono», come spiega Elisabetta Piccolotti. Che aggiunge: «La piccola Umbria ha dato un segnale al Paese». E il senatore del Pd, Walter Verini chiosa: «Esperienze come queste aiutano a capirsi di più e a lavorare insieme in Parlamento e nel Paese». Insomma, il modello della alleanza larga è replicabile su scala nazionale. Il cammino è ancora lungo, sembra dirlo anche la seconda 'fotografià della giornata, quella di Perugia dove si precipitano a festeggiare Elly Schlein e Nicola Fratoianni. Non c'è, invece, Giuseppe Conte. Il presidente del M5s ha chiamato Proietti per complimentarsi per la «vittoria strepitosa» e per spiegare che la Costituente del M5s in corso lo «blocca a Roma». Tuttavia, a chi gli chiede del futuro della alleanza progressista, uscendo da Montecitorio, Conte conferma la linea seguita dal M5s fino ad oggi: «Ogni territorio e ogni elezione è un discorso a parte. Il centrodestra si può battere con un progetto credibile e concreto».

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