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Palermo, Termini, Augusta: «Porti siciliani strategici per lo sviluppo della regione"

«L’Autorità portuale di Palermo ha dimostrato in questi anni, grazie alla gestione di Pasqualino Monti, di avere una marcia in più. È cambiata la mobilità portuale, sono aumentati i flussi crocieristici e la città si è riappropriata del suo mare. Il mandato di Monti, purtroppo, scadrà a luglio: se dipendesse da me lo confermerei in eterno, ma sicuramente continueremo il progetto di riqualificazione della costa, soprattutto nella parte che prevede la bonifica della zona Sperone. La Regione, come sempre, farà la sua parte». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo al convegno “Noi, il Mediterraneo” che si è tenuto questa mattina al Marina Yachting del molo trapezoidale di Palermo, organizzato dall’Autorità portuale.

Schifani ha parlato anche dello sviluppo delle altre infrastrutture portuali siciliane, da Termini Imerese ad Augusta, e delle opportunità che rappresentano per la crescita dell’Isola. «Sul porto di Termini Imerese abbiamo investito 30 milioni di euro del Fsc perché la mobilità marina in quell’area va integrata con il territorio anche in funzione dell’operazione Pelligra. Termini può essere un hub internazionale per l’esportazione delle nostre produzioni».
Il presidente della Regione ha, inoltre, ricordato la scelta del porto di Augusta come base strategica prioritaria per l’energia prodotta da impianti eolici marini galleggianti. «La Sicilia ha vinto - ha detto - Augusta riceverà significativi investimenti statali e regionali per conseguire un obiettivo di ammodernamento che è nazionale ed europeo. Ne verranno straordinarie opportunità per lavoro, specializzazioni, nuove imprese a supporto della sfida più complessa della transizione ecologica: la produzione di energia attraverso l’eolico marino galleggiante. Sono certo che la cooperazione istituzionale che ha consentito a Palermo di riappropriarsi del proprio grande porto e alla Sicilia di conquistare con Augusta uno dei porti prioritari per la transizione ecologica, possa costituire non solo un riferimento di buona amministrazione in Italia e all’estero, ma soprattutto un concreto snodo per la Sicilia del futuro».

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