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100 sindaci del Meridione scrivono alla Meloni: "Il Sud sia locomotiva d'Italia"

Gli auguri a Giorgia Meloni perchè nel 2025 si realizzi il sogno di un Sud che sia realmente «locomotiva d’Italia», come ha più volte detto la premier nel corso del 2024. A porgerli più di cento tra sindaci e altre personalità impegnate sui temi del Mezzogiorno.

La lettera alla presidente del Consiglio è stata inviata via pec dal primo firmatario, Mosè Antonio Troiano, sindaco di San Paolo Albanese, in provincia di Potenza, il più piccolo Comune della Basilicata, la regione che più di tutte vive il dramma dello spopolamento. Con lui altri sindaci lucani e di tutto il Mezzogiorno della rete Recovery Sud.

Ma anche il costituzionalista Massimo Villone, presidente dell’associazione Testa a Sud, che raggruppa varie altre figure in prima linea sul contrasto delle politiche antimeridionali, come Marco Esposito e Pietro Spirito. Nella missiva si chiede di rendere concreto «il sogno di un Mezzogiorno che traini lo sviluppo italiano attraverso progetti che puntino al coinvolgimento dei meridionali che in questi anni sono stati costretti a emigrare o che portino nel Sud centri di ricerca e investimenti».

Oppure, in alternativa all’autonomia differenziata, «premiando i Comuni virtuosi anzichè foraggiare le Regioni, riqualificando le amministrazioni comunali impoverite nel corso degli ultimi decenni. E coordinando meglio, con un’agenzia che si occupi di investimenti e infrastrutture, la zona economica speciale», i cui risultati appaiono ancora «molto timidi». Si chiede anche di puntare sul ruolo di «terra di frontiera» del Mezzogiorno, per accogliere e formare i migranti in arrivo in Italia. E di varare un piano di rigenerazione urbana che dia risposta alla crescente richiesta di abitazioni da parte di famiglie tagliate fuori da un mercato degli alloggi sempre più orientato verso il turismo.

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