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Il nucleare torna di moda, il disegno di legge approda a palazzo Chigi. Ma i partiti sono divisi

Trasmesso formalmente al Dagl di Palazzo Chigi il testo del disegno di legge delega in materia di nucleare sostenibile. E’ stata richiesta dal Mase l’iscrizione all’ordine del giorno della prima riunione utile del Consiglio dei ministri. Come anticipato nei giorni scorsi dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, il ddl dovrebbe approdare in Cdm entro fine mese.
Nello schema trasmesso a Palazzo Chigi, si precisa che tra gli obiettivi delle disposizioni vi sono «il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050», il «conseguimento della sicurezza e dell’indipendenza energetica del Paese» e il «contenimento dei costi dei consumi energetici per i clienti finali domestici e non domestici».

A tal fine, il governo è delegato «ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi» che devono contenere la «disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonchè la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia, anche mediante riordino e modificazioni della normativa vigente».

Si tratta di un disegno di legge delega. Se verrà approvato in Parlamento, il governo dovrà poi emanare i decreti esecutivi. Serviranno almeno un paio d’anni. «Il disegno di legge delega - ha spiegato il ministro Picchetto Fratin - conterrà tutti gli elementi ad oggi necessari per abilitare il nuovo nucleare quale tecnologia per la transizione, a partire dall’elaborazione e l’adozione di un Programma nazionale per il nucleare sostenibile. Saranno altresì inseriti criteri per la riforma della governance del settore, a partire da un’Autorità di sicurezza nucleare, per la definizione di un procedimento autorizzativo degli impianti, e per il potenziamento del know-how settoriale».

La partita del ritorno nel nucleare in Italia, stoppato dal referendum del 1987, entra così nel vivo. E non sarà semplice. Pichetto vuole intestarsi il merito di aver ridato al Paese questa fonte di energia. Ha spiegato più volte che la domanda di elettricità raddoppierà nei prossimi vent'anni, e che senza l'atomo non sarà possibile soddisfarla. Il nucleare a suo avviso darebbe al nostro paese indipendenza energetica e corrente a basso prezzo, oltre a stabilizzare la produzione incostante delle rinnovabili. L’Italia secondo il ministro non punta alle grandi centrali come quelle esistenti all’estero, ma ai piccoli reattori modulari (motori di sommergibili dentro tubi di metallo) e ai reattori di quarta generazione raffreddati a piombo, che bruciano scorie. Tecnologie che dovrebbero essere più economiche e sicure, ma che saranno disponibili solo nel prossimo decennio. Sullo sfondo, c'è l’annunciata nascita, a breve, di una società italiana per il nucleare, una «newco» formata da Enel, Leonardo e Ansaldo. In questa partita, Pichetto ha l’appoggio di Forza Italia, Lega, Azione, Italia Viva, +Europa e di Confindustria. Il Pd è scettico, ma non chiude del tutto. Cinquestelle e Verdi sono contrari, come pure le associazioni ambientaliste.

Il problema più grosso è Fratelli d’Italia. Il partito è spaccato fra nuclearisti e anti-nuclearisti. Giorgia Meloni, per tenere insieme le due anime, ha detto che bisogna puntare alla fusione nucleare (tecnologia pulita ma futuribile, ci sarà forse fra 30 anni). L’idea del governo di tornare al nucleare non ha finora suscitato grosse opposizioni popolari. Ma non è da escludere che, una volta approvata la legge, possa partire un referendum abrogativo. Per non parlare delle proteste «nimby» sulla collocazione delle centrali. Non a caso, il sito di energia Staffetta Quotidiana ha ipotizzato che i nuovi impianti potrebbero essere costruiti in Albania, e collegati all’Italia con un cavo sottomarino.

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