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A rischio i servizi ai cittadini: è l'allarme lanciato oggi a nome di tutti i sindaci dal presidente dell’Anci Gaetano Manfredi. Intervenuto al 13/mo appuntamento della Conferenza nazionale dell’Ifel, il leader dei primi cittadini ha spiegato che «a condizioni date, con la traiettoria che c'è sulla spesa pubblica, i Comuni a breve non saranno in grado di erogare neanche il livello di servizio che eroghiamo oggi». Contestualmente dalle assise dell’Ifel è emersa in maniera corale la richiesta di una maggiore autonomia anche per i municipi. Ma il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto in videoconferenza, ha tenuto a ricordare che «la legge di Bilancio del 2025 mette a disposizione del comparto comunale ulteriori 310 milioni di euro, da erogarsi gradualmente tra il 2025 e il 2030». Parlando delle difficoltà dei bilanci comunali il discorso inevitabilmente è saltato sull'impatto fiscale. «Io credo che aumentare la tassazione locale sia molto difficile - ha spiegato Manfredi - abbiamo già un livello di tassazione locale molto alto, poi l’idea che i comuni aumentino le tasse e il governo centrale le riduce non mi sembra molto interessante. Direi che invece sarebbe interessante lavorare sul tema della compartecipazione, che non è un tema solamente tecnico, è anche un tema politico». Ma poi dai sindaci si leva in maniera uniforme la richiesta di una svolta epocale grazie all’autonomia. In primo piano su questo fronte l’uomo dei numeri dell’Anci, Alessandro Canelli - delegato alla finanza locale, presidente Ifel e sindaco di Novara - che ha esortato a "ripartire dall’articolo 119 della Costituzione» che «significa riconoscere maggiore autonomia di entrata e di spesa al comparto dei Comuni».
Significa quindi «ripartire da dove si è interrotto un percorso che non era neanche iniziato perché nel 2009 con il Dl 42 si era impostata una legge che poteva avere un grosso impatto sul nostro comparto ma che si è arrestata immediatamente per l’arrivo del periodo di austerity». Esplicito poi il presidente di Ifel Pierciro Galeone che senza giri di parole ha ricordato come dopo «un grande dibattito sul regionalismo differenziato», sia venuto il momento di adottare nella sua completezza anche per i municipi «il titolo V della Costituzione, a partire dall’articolo 119 che riguarda la finanza regionale e locale». E quindi per i comuni «vorremmo un’autentica autonomia di entrate e di spesa, una perequazione alla quale contribuisca lo Stato e sostanzialmente la possibilità di avere un governo dei nostri bilanci, perché di questo governo i sindaci rispondono ai cittadini». La richiesta arriva dopo una breve disamina sui conti dei sindaci negli ultimi anni: «Dopo il periodo Covid si è innescato un meccanismo inflazionistico che - ha ricordato Canelli davanti alla platea degli amministratori - ha morso non soltanto le famiglie italiane ma anche tantissimi servizi erogati dai comuni che hanno dovuto aumentare le loro spese tenendo sostanzialmente invariato il livello dei servizi». Sul titolo V acuto il discorso del presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra: «Il dato di realtà, di responsabilità e di funzioni, ci porta a pensare che debba essere ripensata l'applicazione della Costituzione, e questo è un tema tutto politico. La tecnica deve rispondere a un progetto politico-istituzionale e allora - ha esortato - serve una stagione di attuazione della Carta a favore delle autonomie locali».
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