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Sicilia, se i contributi clientelari sono troppi... Dall’Ars la proroga per spenderli

Enti ed associazioni avranno sei mesi in più per giustificare le “mance” incassate

Nel pieno dell’abbuffata, quando l’Ars approvava manovre finanziarie a ripetizione stracariche di contributi a pioggia, chi rimase escluso fece una previsione: «Stanno arrivando ad associazioni ed enti pubblici così tanti soldi che non riusciranno neanche a spenderli».
A distanza di pochi mesi il pronostico si è verificato azzeccato. Al punto che adesso il Parlamento sta varando in tutta fretta una sorta di sanatoria preventiva per chi non è riuscito a investire tutte le mance ricevute.
La commissione Bilancio dell’Ars ha dato il via libera a una leggina che adesso attende solo il voto finale dell’Aula, previsto per l’11 marzo. Il cuore del testo è un articolo di poche righe che proroga al 30 giugno 2025 «l’ammissibilità della spesa degli interventi finanziati con le leggi 31 gennaio 2024 numero 3 e 4 luglio 2024 numero 23».
Si tratta delle prime due Finanziarie (a fine ottobre e novembre ne arrivarono poi altre due), che contenevano una serie di contributi a pioggia frutto di singoli emendamenti dei deputati e destinati ad associazioni e sindaci per organizzare eventi, spettacoli e sagre: le 103 società escluse protestarono per la mancanza di bandi che mettessero tutti sullo stesso piano e calcolarono che il Parlamento stesse spendendo così circa 80 milioni.
Essendo fondi stanziati nel 2024, i beneficiari avrebbero dovuto spendere i contributi entro il 31 dicembre. E molti non ci sono riusciti.

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