Matteo Renzi, da sempre considerato grande comunicatore. Ora è lei che dà dell’influencer a Giorgia Meloni. Perché? «È bravissima a comunicare e non ci trovo nulla di male, anzi. Il problema è che lei si limita a comunicare. Si dovrebbero fare le riforme e poi raccontarle. Meloni in oltre 800 giorni di governo non ha portato a casa nulla che incida nella vita delle persone». Ha detto che per far tornare la destra all’opposizione serve “uno straccio di coalizione”. «Se vogliamo costruire una alternativa a questo governo che non fa nulla per sanità, bollette, stipendi, un governo che rimpatria un criminale come il libico Almasri e che spia i giornalisti, dobbiamo guardare a quello che ci unisce, non a quello che ci divide. Non accettiamo veti e non ne subiamo, puntiamo a rappresentare l’area di centro nella coalizione di centrosinistra». Dazi, peso internazionale, Pnrr. Cosa la preoccupa di più? «I dazi di Trump fanno male alla Sicilia e all’Italia, ma Salvini dice che sono una opportunità. Ve ne rendete conto? La premier predica prudenza, servirebbe più determinazione. Quanto al ruolo dell’Italia nel mondo, è debolissimo, servono gli Stati Uniti d’Europa. Sul Pnrr, un conto sono i toni trionfalistici, un conto i fatti. I ritardi e le recenti richieste del governo dimostrano che la situazione è preoccupante». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale